venerdì 12 marzo 2010

"Il mio primo Lancio"

Pisa, lunedì 3 dicembre 1979
Un giorno Straordinario.
in quel giorno ho vissuto il mio Sogno, il primo di tanti!
Finalmente dopo due mesi di duro addestramento e sacrifici è arrivato il grande giorno. Questa mattinata è stata così irreale e indefinibile, non potrei descrivere le mie emozioni. La sveglia avvenuta un'ora prima del solito, poi alle 7.30 saliamo sui camion che ci portano all'aeroporto di Pisa. Appena arrivati i direttori di lancio ci dispongono su due file in base all'ordine di uscita, ritiriamo i paracadute, ci imbraghiamo... C'è "Zig 3" (attesa del miglioramento delle condizioni di visibilità), ma dopo un'attesa che è sembrata interminabile, finalmente si sale sull'aereo, un C130 che ci porterà in zona lancio, ad Altopascio. Per me è anche la prima volta che salgo su un aereoplano, un'emozione in più. Alle 11.30 si parte, si sale verso il cielo, un cielo perfettamente azzurro, straordinariamente terso. Guardo dall'oblo e vedo scorrere sotto di me un paesaggio che sembra un meraviglioso plastico. Io sarò l'ultimo ad uscire... Guardo gli altri commilitoni, ognuno ha i suoi pensieri, le sue sensazioni, per tutti noi è il primo lancio. Qualcuno manifesta apertamente la propria paura, qualcun altro cerca di nasconderla, altri ancora parlano d'altro, forse per allontanare la tensione.
Ecco, i portelloni dell'aereo si aprono, entra un filo di aria fresca, siamo in zona e ci stiamo allineando alla perpendicolare di lancio. La prima sortita viene lanciata, poi la seconda, la terza, un altro giro... tutto si svolge così in fretta, ti concentri solo su quello che devi fare. Non posso descrivere i miei sentimenti in quel magico momento.Guardo l'ora, è mezzogiorno e 14 minuti... Un attimo dopo sono solo in mezzo al cielo, attraversato da una brezza di vento, tutto intorno il silenzio, sorretto solo da un pezzo di tela a forma di ombrello, il mio paracadute.
Le sensazioni si susseguono a ritmo frenetico, una gioia immensa pervade il mio cuore, l'emozione e la meraviglia non hanno confini. Non c'è tempo di pensare alle cose che ti hanno insegnato, ma solo di goderti un momento così speciale. Ti senti immerso nell'infinità del Mondo, ti senti fragile ma nello stesso tempo assorto dalla pienezza della felicità.
Guardo giù e vedo il brulicare dei paracadute, i paracadute di quelli "saltati" dall'aereo prima di me; poi vedo che il prato dove toccherò terra si avvicina, ritorna la lucidità, faccio un atterraggio perfetto. Non so quanto tempo è passato da quando sono uscito dall'aereo, non so per quanto tempo sono rimasto a galleggiare nell'aria, non mi importa, so solo che è stata la più bella esperienza della mia vita.
La gioia è troppo grande e non si può descrivere. Ripiego il paracadute e arrivo nel punto di raccolta, bevo una bibita e finalmente mi rilasso. Qualcuno è andato finire sugli alberi, a qualcuno si è avvitato troppo il fascio funicolare all'uscita dall'aereo, ma ci siamo tutti e nessuno si è fatto male.
Alle tre del pomeriggio il rientro in caserma. Trovo Paolo, mio vicino di branda, lui non ce l'ha fatta ad arrivare al lancio e adesso viene trasferito in fanteria, andrà a Codroipo, vicino a Udine, insomma proprio dalle mie parti. Per me è la terra di casa, ma per un siciliano come lui quella è la terra dell'esilio. Comunque non dimostra di essere troppo deluso. Telefono a casa, risponde la mia mamma, un nodo in gola mi impedisce di raccontare esattamente quello che ho passato in questa straordinaria giornata.
Per gustare al massimo questo giorno sono uscito in libera uscita da solo, senza i soliti amici. Ho camminato tra i luoghi turistici di Pisa guardando le persone, sorridendo a ragazze che non conoscevo, in molte mi hanno ricambiato quel sorriso. Un'aura luminosa mi circonda, la vedo anch'io e se ne accorgono tutti quelli con cui entro in contatto. Mi sento diverso, mi sento speciale, ho superato una grande prova, ora sono un uomo migliore... Voglio dire migliore nello spirito, migliore nei sentimenti. Sono sensazioni vive che fanno riflettere anche sul senso della vita, sulle meraviglie del mondo che ci circonda... e sul suo creatore.
Domani il secondo lancio, poi il terzo. Saranno altri due giorni straordinari, e finalmente avrò conquistato il mio brevetto di parà.
(dal mio diario, avevo 19 anni)