mercoledì 14 settembre 2016

Rimini. Minorenne stuprata da albanese, le amichette filmano la violenza e diffondono il video in rete

La 17enne era ubriaca e completamente in balia dell’aggressore nel bagno di una discoteca. Ubriaca fradicia viene violentata da un ragazzo albanese di 19 anni, mentre le amiche riprendono la scena che finisce su WhatsApp. Una storia da incubo, quella vissuta da una 17enne, residente nel Riminese, su cui ora sta indagando la magistratura. Arrestato il violentatore.

I fatti risalgono a qualche tempo fa, a un sabato sera come tanti altri che i ragazzini consumano in discoteca. La giovane è nel locale insieme alle amiche, lì dentro si conoscono più o meno tutti, anche se soltanto di vista. E il ragazzo albanese è, appunto, solo una conoscenza, di quelle che si fanno di solito nelle disco, la maggior parte delle volte senza approfondire troppo.

Nonostante lei abbia solo 17 anni, ingurgita un bel po’ di alcol, anche se ancora non è chiaro se abbia bevuto di sua iniziativa o se sia stato il suo violentatore a convincerla. Certo è che qualcuno quell'alcol l’ha "servito", e questa sarà un’altra cosa su cui indagare. Arriva al punto da non capire quasi più niente, come lei stessa racconterà poi agli inquirenti.

La roba che ha ingoiato l’ha ridotta a un automa e non si rende conto che il ragazzo è lì pronto ad approfittare delle sue condizioni. Da una ricostruzione fatta dagli investigatori dei carabinieri, a quel punto il giovane albanese avrebbe trascinato la 17enne in uno dei bagni del locale, chiudendo a chiave la porta.

Ma non sono soli. Forse la mossa non è sfuggita alle amiche della giovane che, evidentemente, li hanno seguiti. Perché proprio mentre si consuma la violenza, riescono ad arrampicarsi nella toilette di fianco e riprendono la scena con il cellulare. Un video in cui per fortuna non si vede la vittima in volto, ma che testimonia come la 17enne fosse completamente inerme, una bambola di pezza in balia del ragazzo.

Come sottofondo, le risate di chi sta filmando, come se si trattasse di uno scherzo di poco conto. Una cosa che fa accapponare la pelle, giovani ormai adulte che invece di correre in aiuto dell’amica che sta subendo quell'orrore, la prima cosa a cui pensano è quella di immortalare la scena, come se niente di quello che stava succedendo le riguardasse.

E quel filmato allucinante, la vittima se lo ritrova il giorno dopo su WhatsApp, e realizza pienamente l’orrore che ha subito. Non sa a quante persone sia stato mandato (gli inquirenti sembrano essere riusciti a bloccare tutto), è disperata e alla fine non può fare altro che rivolgersi a sua madre.

La mamma della ragazza è sotto choc, e l’unica cosa che può fare è quella di correre dai carabinieri e mostrare quella barbarie che si è consumata sulla pelle di sua figlia. La denuncia arriva subito sul tavolo del magistrato che apre un fascicolo per violenza sessuale.

La 17enne viene sentita subito, ma da lei ricavano ben poco, di quel momento terrificante lei ricorda poco e niente, ha soltanto dei flash. L’immagine di un bagno e qualcuno che le grida "scappa, scappa". Sono probabilmente le amiche mentre stanno filmando. Altre minorenni che gli investigatori stanno ancora finendo di sentire.

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