Makurdi, Benue State, sommersa dall'acqua |
Piogge ininterrotte hanno colpito per settimane l'intero Paese africano. Oltre un milione gli sfollati per un'emergenza che potrebbe durare fino a dicembre. Si teme per i raccolti, già danneggiati dai conflitti armati che da anni devastano le regioni settentrionali.
Sono oltre seicento le persone che sono morte a causa delle inondazioni che hanno colpito la Nigeria nelle scorse settimane. Un evento che si verifica annualmente nella stagione delle piogge, ma che da oltre un decennio non aveva conseguenze così gravi. 33 su 36 gli Stati della Nigeria colpiti dal disastro, in particolare quelli costieri di Anambra, Delta, Cross River, Rivers e Baylesa.
Oltre due milioni e mezzo le persone coinvolte, più di 2.500 i feriti e oltre un milione e trecentomila le persone che hanno dovuto abbandonare le loro case sommerse dall’acqua. Le autorità locali stanno soccorrendo le vittime, con la ministro degli Affari umanitari Sadiya Umar Farouq che ha invitato le popolazioni che vivono vicino ai canali d’acqua nei cinque Stati più a rischio a lasciare le loro abitazioni in vista delle imminenti e ulteriori alluvioni previste nelle prossime settimane e fino a dicembre.
“Alcuni Stati nigeriani non erano preparati alle inondazioni, le case distrutte sono state oltre 82 mila, oltre a 330 mila ettari di terreno comprese strade e infrastrutture strategiche. Si sta lavorando per riportare la situazione alla normalità". Il Governo Federale ha approvato uno stanziamento di 12mila tonnellate di grano per le persone colpite.
Il timore, infatti, è che le alluvioni possano pregiudicare l’approvvigionamento di cibo per questa stagione, in un Paese in cui i raccolti sono già compromessi dai conflitti armati nelle regioni nord-occidentali e centrali che sono le zone più produttive della Nigeria e dove gli sfollati erano già oltre tre milioni a causa dei conflitti armati.