Un membro del personale ucciso e un numero di studenti sequestrati da verificare
Uomini armati in Nigeria hanno attaccato l'università privata Greenfield nello Stato di Kaduna, nel nord del Paese, uccidendo un membro del personale e rapendo un numero imprecisato di studenti, come hanno detto polizia e funzionari locali. È dallo scorso dicembre che bande criminali di matrice islamista hanno incrementato i sequestri a scopo di estorsione prendendo di mira scuole e collegi.
"L'educazione occidentale è peccato", ovvero Boko Haram. Questa è la nuova campagna terroristica lanciata dagli integralisti islamici nel nord della Nigeria. L'obiettivo sono le scuole e le università, gli studenti e gli insegnanti. L'obiettivo è quello di impedire ai giovani, agli adolescenti e ai bambini di studiare. Una campagna terroristica che fin'ora a buon gioco, vista l'inerzia dell'esercito (una volta una dei potenti e armati dell'Africa, oggi infiltrato da ufficiali corrotti e in combutta con i terroristi). Il governo federale, guidato da un mussulmano, Muhammadu Buhari, sembra inerme e incapace di reagire, rifiutando sistematicamente ogni aiuto dall'esterno e dalle organizzazioni internazionali. Una situazione drammatica.
"C'è stato un attacco alle 20.15 circa (ora locale) il giorno 20 aprile. I sospetti banditi si sono infiltrati in grande numero nell'università", ha detto all'agenzia Afp il portavoce della polizia del posto, Mohammed Jalige. "Si dice che alcuni studenti siano stati rapiti, ma dobbiamo ancora verificare il loro numero. Abbiamo dispiegato i nostri uomini per cercare i responsabili e salvare le vittime".
"Un membro del personale dell'università è stato ucciso ieri sera nell'attacco contro l'istituto", ha affermato in una nota Samuel Aruwan, commissario della sicurezza e degli affari interni dello Stato. "Dopo operazioni di ricerca e soccorso, è stato confermato che un membro del personale universitario è stato ucciso dai banditi, mentre un numero (imprecisato) di studenti è stato rapito".
I recenti rapimenti di massa hanno portato sei Stati nigeriani del nord a chiudere le scuole pubbliche per prevenire ulteriori attacchi. Da dicembre 2020, infatti, circa 730 studenti sono stati rapiti, interrompendo gli studi di oltre cinque milioni di bambini e adolescenti, secondo le stime dell'Unicef.
(Ansa)