domenica 31 gennaio 2016

Nigeria, Boko Haram distrugge villaggio di Dalori. Decine di bambini bruciati vivi

Almeno 86 morti in un attacco di Boko Haram nei pressi di Maiduguri, nel Borno State. Sarebbero decine i "bambini bruciati vivi".

La distruzione del villaggio di Dalori
Alla vigilia della visita di Matteo Renzi in Nigeria, Boko Haram nella notte assalta il villaggio di Dalori, nei pressi di Maiduguri e lo incendiano. Molti abitanti muoiono nel rogo. Nel sud preso di mira un oleodotto di una controllata dell'Eni dai militanti del MEND.

Almeno 86 persone sono morte e 100 sono rimaste ferite in un attacco di Boko Haram nei pressi di Maiduguri, nella Nigeria nord-orientale. L'attacco è avvenuto nella tarda serata di ieri (30 gennaio). I miliziani islamici indossavano uniformi militari e sono arrivati a bordo di auto e motociclette nel villaggio di Dalori, a 12 chilometri da Maiduguri.

L'assalto è durato circa quattro ore. I terroristi hanno colpito con armi ed esplosivi, quindi hanno appiccato il fuoco alle case. Testimoni hanno riferito che molti abitanti, tra i quali molti bambini, sono bruciati vivi nel rogo. "Tre ragazze kamikaze si sono fatte esplodere tra le persone in fuga"

Viaggio di Renzi in Nigeria, Ghana e Senegal. Domani è previsto l'arrivo in Nigeria di Matteo Renzi. Il presidente del Consiglio sarà alla guida di una delegazione di industriali, di Confindustria e di imprese, tra le quali ENI, Enel e Trevi. Delegazione che dopo la Nigeria farà tappa in Ghana e Senegal. È la terza visita in Africa di Renzi.

Attacco ad un oleodotto nel Delta del Niger. Ribelli attivi nella regione del Delta del Niger, nel Sud del paese, hanno fatto saltare un oleodotto di una sussidiaria dell'Eni, la Nigerian Agip Oil Company (Naoc), causando una "enorme" perdita di greggio. L'attacco all'oleodotto Agip a Brass (Stato di Bayelsa) è stato messo a segno giovedì notte da sospetti miliziani del Delta del Niger (MEND). "L'esplosione ha causato un'enorme fuoriuscita di greggio anche in mare"

Nessuno finora ha rivendicato la responsabilità dell'azione, messa a segno poche settimane dopo il sabotaggio di altri oleodotti e infrastrutture petrolifere nella regione.

Boko Haram ha colpito anche in Ciad in un villaggio nei pressi dell'omonimo lago. Anche per questo attentato, che ha provocato 9 morti e decine di feriti, sono state utilizzate bambine con cintura esplosiva addosso. Tre ragazzine poco più che bambine si sono mescolate tra la folla di un mercato e tra la gente nei pressi di una moschea per poi farsi esplodere, o con ogni probabilità le cinture esplosive sono state fatte esplodere con un telecomando azionato a distanza.
(ANSA)
Il villaggio di Dalori distrutto da Boko Haram
La nostra denuncia per la situazione del "Delta del Niger" di cui l'italiana ENI è tra le maggiori responsabili dell'inquinamento della regione. Foundation for Africa approva le azioni di sabotaggio ai danni degli oleodotti. La visita di Matteo Renzi nella nostra Nigeria con una delegazione di industriali è la dimostrazione che siamo di fronte all'ennesimo furto "legalizzato" di petrolio e di ricchezze perpetrate ai danni dei nigeriani, già devastati dalla piaga di Boko Haram.

Noi diciamo NO all'Islam integralista, ma diciamo NO anche al continuo furto di petrolio che da 50 anni si sta attuando nel Delta del Niger ai danni dei nigeriani e con la complicità dei corrotti governi federali, compreso quello attuale di Buhari, con il quale il presidente del consiglio italiano e l'italiana ENI si apprestano a fare nuovi affari "sporchi"





Lo Zimbabwe dice NO alle Spose Bambine

Sentenza storica nello Zimbabwe. NO alle "spose bambine". Un passo storico per mettere fine ai matrimoni precoci in Zimbabwe. La corte costituzionale ha infatti sancito come età minima legale per sposarsi i 18 anni, sentenziando che il paragrafo 22 della Legge sui matrimoni è anticostituzionale e deliberando che "nessuna persona, ragazzo o ragazza, deve sposarsi prima del 18° anno di età"

Un fenomeno quello delle spose bambine che nello Zimbabwe tocca il 31% delle minori. La sentenza è la conclusione di un lungo caso giudiziario iniziato nel 2015, quando due giovani ex spose, Loveness Mudzuru and Ruvimbo Tsopodzi, hanno chiesto alla Corte Costituzionale di prendere in considerazione le loro storie. Ora la corte ha deliberato che altri matrimoni illegittimi che hanno avuto luogo per motivi culturali o religiosi sono considerati anticostituzionali.

700 milioni di "Spose Bambine" in tutto il mondo. Ora spetta al Governo dello Zimbabwe modificare la legge sul matrimonio e altre leggi in contrasto con la Costituzione che potrebbero creare ancora perseverare i matrimoni prematuri e mettere fine a una pratica odiosa quanto diffusa. Nel mondo attualmente oltre 700 milioni di donne si sono sposate prima del 18° anno di età e circa 250 milioni ha contratto il matrimonio prima dei 15 anni.

"Questa sentenza è una pietra miliare per lo Zimbabwe, che pone seria attenzione sull'annoso problema dei matrimoni prematuri che non permettono alle bambine di raggiungere il loro pieno potenziale. Il matrimonio prematuro viola i diritti umani di bambine e bambini, ma in particolare colpisce in modo sproporzionato le bambine a cui viene negato un matrimonio consensuale, nonché il diritto all'istruzione, alla protezione, allo impegno economico e alla salute riproduttiva"
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No alle Spose Bambine e ai Matrimoni Combinati
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Drogarsi e mettersi alla guida non è reato. Lo ha detto la Cassazione

Siamo alle comiche. Per la Cassazione, non è sufficiente provare l'assunzione di stupefacenti prima di mettersi al volante. Occorre che la guida sia effettivamente alterata.

In materia di guida in stato di alterazione psico-fisica causato dall'assunzione di stupefacenti, occorre fare una distinzione: il reato di cui all'articolo 187 del codice della strada (mettersi alla guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti) si configura solo quando effettivamente il soggetto guidi in condizioni fisiche e psichiche alterate a causa dell'assunzione di droghe.

A tal fine non è, quindi, sufficiente provare che egli abbia assunto stupefacenti prima di mettersi al volante. Ad averlo recentemente chiarito è stata la sentenza numero 3623/2016, depositata dalla quarta sezione penale della Corte di Cassazione il 27 gennaio scorso.

Nel caso specifico, l'imputata era ricorsa ai giudici di legittimità per veder alleggerita la sua condanna in considerazione del fatto che l'esame clinico, cui la stessa era stata sottoposta per verificare l'utilizzo da parte sua di stupefacenti, non sarebbe idoneo a stabilire se la riscontrata assunzione delle droghe sia avvenuta effettivamente immediatamente prima di mettersi alla guida o, invece, nei giorni precedenti.

Proprio sulla base delle argomentazioni sopra riportate il ricorso della donna è stato accolto.

Per i giudici, infatti, occorre tenere ben presente un'importante distinzione: mentre per accertare la guida in stato di ebbrezza sono sufficienti l'accertamento del superamento del tasso limite o anche solo la prova sintomatica dell'ebbrezza, per il reato di cui l'articolo 187 del codice della strada non è così.

L'assunzione di droghe nei momenti precedenti la guida deve essere riscontrata sia attraverso un accertamento tecnico-biologico, sia attraverso altre circostanze che provino la situazione di alterazione psico-fisica.

giovedì 28 gennaio 2016

Repubblica Centrafricana, straordinaria campagna di vaccinazioni

L'obiettivo è di vaccinare circa 220.000 bambini, circa un quarto di quelli che vivono nel Paese, entro la fine del 2016. Un'azione di portata eccezionale, anche a causa del costo proibitivo del vaccino anti-pneumococcico, che consentirà di proteggere i bambini al di sotto dei cinque anni contro le principali patologie mortali infantili.

Medici Senza Frontiere (MSF) ha avviato una campagna di vaccinazioni di massa senza precedenti in Repubblica Centrafricana con l'obiettivo di vaccinare circa 220.000 bambini, pari a un quarto di tutti i bambini nel Paese, entro la fine del 2016. Un'azione di portata eccezionale, anche a causa del costo proibitivo del vaccino anti-pneumococcico, che consentirà di proteggere i bambini al di sotto dei cinque anni contro le principali malattie responsabili di mortalità infantile nel paese.

È il terzo anno di guerra civile. Dati ufficiali del Ministero della Salute mostrano che la crisi politica e militare iniziata tre anni fa nella Repubblica Centrafricana ha causato una drastica riduzione dei tassi di copertura vaccinale. Tra il 2012 e il 2014, il numero di bambini centrafricani vaccinati contro il morbillo si è ridotto dal 64% al 25%, mentre per le infezioni respiratorie è sceso dal 52% al 20%. Alla fine del 2013, solo il 13% dei bambini di un anno aveva ricevuto le vaccinazioni complete.

La campagna estesa a 13 prefetture. Avviata lo scorso luglio nel nord del paese in collaborazione con il Ministero della Salute, la campagna di MSF ha ora raggiunto la sub-prefettura di Berberati, nella Repubblica Centrafricana sudoccidentale, e verrà gradualmente estesa a tutte e 13 le sub-prefetture in cui MSF è presente.

Accanto ad essa, MSF potenzierà i servizi di vaccinazione nelle strutture sanitarie in cui lavora e in questo modo potrà fornire ai bambini al di sotto dei 5 anni una protezione efficace contro almeno nove malattie infettive (difterite, tetano, pertosse, polio, il batterio "Haemophilus influenzae" di tipo B, Epatite B, pneumococco, febbre gialla e morbillo).

Saranno inoltre implementate misure preventive come la distribuzione di vitamina A, zanzariere, trattamenti anti-parassitari e screening per la malnutrizione, secondo i bisogni specifici di ciascuna prefettura.

Un intervento mai realizzato prima. "Questa campagna di vaccinazione preventiva è la più ampia mai avviata da MSF in Repubblica Centrafricana e una delle prime che mirano a proteggere i bambini al di sotto dei cinque anni contro un numero così alto di malattie. Data la situazione attuale nel paese, il rischio di epidemie e decessi causati da malattie prevenibili attraverso i vaccini è estremamente alto. È vitale garantire protezione contro queste malattie al maggior numero di bambini possibile"

La donazione della Pfizer. "In questo momento stiamo beneficiando di una donazione fatta dall'azienda farmaceutica Pfizer, uno dei due produttori del PCV. Senza di essa, avremmo dovuto spendere diversi milioni di dollari solo per acquistare il vaccino. Ma le donazioni non sono una soluzione percorribile. Il vaccino deve essere reso disponibile a un prezzo equo e accessibile, perché possa essere usato nel momento e nel luogo in cui gli operatori sanitari lo considerano necessario"