mercoledì 14 agosto 2019

Il Tar del Lazio sospende il divieto di ingresso in acque italiane. La Open Arms si dirige verso Lampedusa

Decreto sicurezza. Il Tar del Lazio ha sospeso il divieto di ingresso in acque italiane. La Open Arms si sta dirigendo verso Lampedusa. Salvini annuncia ricorso "Non li farò sbarcare"


Braccio di ferro anche con Conte che aveva chiesto di far sbarcare i minori. Il Viminale preannuncia ricorso urgente al Consiglio di Stato e un nuovo provvedimento di interdizione.

Sono ore di grande tensione al largo di Lampedusa dove la Open Arms con 147 persone a bordo si sta dirigendo mentre il ministro dell'Interno Matteo Salvini è impegnato in un doppio braccio di ferro: con il Tar che questa mattina ha disposto la sospensione del divieto di ingresso in acque italiane della nave spagnola per consentire il soccorso dei migranti, e con il premier Conte che gli aveva già chiesto di far sbarcare i minori.

Salvini annuncia ricorso urgente al Consiglio di Stato e la firma di un nuovo provvedimento di interdizione sostenendo che "Open Arms si è trattenuta in acque Sar libiche e maltesi, ha anticipato altre operazioni di soccorso e ha fatto sistematica raccolta di persone con l'obiettivo politico di portarle in Italia"

Siamo alle solite, la narrazione salviniana continua a far passare il messaggio (quello si criminale) secondo il quale le ONG che salvano vite umane non sono altro che trafficanti di esseri umani. Mentre i veri "trafficanti" restano impuniti, e continuano ad agire indisturbati, sia in Libia che in Italia.

"Sospensione del divieto di ingresso in acque territoriali italiane per permettere il soccorso delle persone a bordo"

Con una decisione senza precedenti il Tar del Lazio interviene per sbloccare la situazione della Open Arms ferma in mare da quattordici giorni e con il divieto di ingresso in acque italiane firmato dai ministri Salvini, Trenta e Toninelli sulla scorta del decreto sicurezza bis. A darne notizia è la stessa Open Arms che ieri aveva presentato un esposto d'urgenza al Tar e che ora si sta dirigendo verso Lampedusa. Salvini da Recco, da dove prosegue la sua campagna elettorale, annuncia: "Io ancora nelle prossime ore firmerò il mio no perché complice dei trafficanti umani non lo sarò mai"

Salvini aveva già annunciato il suo "no" anche alla richiesta del premier Conte che questa mattina gli aveva indirizzato una lettera, inviata anche ai ministri Toninelli e Trenta, per chiedere di far scendere i minori, ottemperando alla sollecitazione giunta due giorni fa dal Tribunale dei minori di Palermo. Rispettare le norme di legge che impongono di assistere e tutelare i minori l'invito contenuto nella lettera precisando che che la tutela dei minori è stata la bussola che ha orientato l'agire del governo anche nei casi analoghi accaduti in passato.

Open Arms
Secondo la Ong spagnola il Tar ha "riconosciuto la violazione delle norme di Diritto internazionale in materia di soccorso e la situazione di eccezionale gravità e urgenza dovuta alla permanenza protratta in mare dei naufraghi"

Nelle motivazioni del provvedimento, il Tar ritiene che "sussista alla luce della documentazione prodotta (medical report, relazione psicologica, dichiarazione capo missione), la prospettata situazione di eccezionale gravità ed urgenza, tale da giustificare la concezione della richiesta tutela cautelare monocratica, al fine di consentire l'ingresso della nave Open Arms in acque territoriali italiane e quindi di prestare l'immediata assistenza alle persone soccorse maggiormente bisognevoli, come del resto sembra sia già avvenuto per i casi più critici"

Sulle due navi cominciano a registrarsi le prime tensioni, soprattutto sulla Open Arms al quattordicesimo giorno di attesa in mare. "I 19 membri dell'equipaggio faticano a contenere i contrasti che nascono sul cibo, su posti all'ombra o al sole, per la fila verso i bagni, due in uno spazio complessivo di 180 metri quadri, e molti non possono chiamare i propri cari a casa. Altri hanno cominciato uno sciopero della fame. Il quadro è destinato a deflagrare in una esplosione di violenza e ciò trasformerebbe il tutto in una tragedia"

Appello anche dalla Ocean Viking in avvicinamento verso Italia e Malta. "Le condizioni meteo sono deteriorate, con aumento delle onde previsto nelle prossime 24 ore. Le persone a bordo soffrono di mal di mare. Rimanere in mare mentre le persone soffrono non può essere la soluzione. Dovrebbero essere sbarcate al più presto in un luogo sicuro"
(La Repubblica)

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