A pianificare e attuare l’ennesima feroce strage nello Stato di Borno (nord-est della Nigeria) sono stati i miliziani jihadisti di Boko Haram. E ancora una volta hanno usato tre ragazzine tra i 10 e i 15 anni che sono morte nella deflagrazione insieme ad altre sei persone.
L'attentato è avvenuto domenica sera verso le 20:30 ora locale (e italiana) nella zona di Beni Sheikh, un’area dove le truppe governative stanno conducendo una pesante operazione contro le basi dei Boko Haram e dove nella stessa giornata di domenica erano riusciti ad eliminare almeno 12 integralisti islamici.
L’atteggiamento delle tre ragazzine era sembrato "sospetto" ad un gruppo di civili del luogo, riuniti in "gruppi di autodifesa" in molte località della Nigeria nord-orientale. Qui i soldati governativi non sono in grado di proteggere la popolazioni da stupri, uccisioni, rapimenti, distruzioni di villaggi e terre coltivate. Villaggi piccoli e grandi si stanno spopolando, chi può fugge, ma chi è troppo debole non può far altro che restare in balia delle orde sanguinarie dei Boko Haram.
Per difendere la popolazione si sono moltiplicati i "gruppi civili di autodifesa" che domenica sera non sono riusciti a sventare l’attentato ma hanno potuto limitarne i danni. Quando le tre ragazzine sono stati fermate ad un check-point ed è iniziata la perquisizione, una di loro si è fatta saltare in aria, uccidendo anche le altre due e sei civili che si trovavano nei pressi del luogo, e ferendone 24 in modo grave.
"Di solito le giovani kamikaze, bambine e ragazze, hanno addosso l’esplosivo bloccato da catene e lucchetti ed è quindi praticamente impossibile togliere la bomba senza provocare una deflagrazione"
Sempre più spesso i Boko Haram mandano a compiere attentati suicidi donne e bambini, questi ultimi spesso inconsapevoli del fatto che stanno andando a morire. Secondo L'ONU e Amnesty International, la guerra scatenata dagli integralisti islamici nigeriani da oltre sei anni ha ucciso più di 20.000 persone. Quasi due milioni e mezzo di profughi hanno abbandonato tutto, alcuni sfollati all'interno della Nigeria ma in gran parte rifugiate nei Paesi confinanti.
(Maris)
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