Il 2 dicembre è la Giornata Internazionale per l'abolizione delle Moderne Schiavitù. Il 2 dicembre 1949, infatti, l'Assemblea Generale ONU approva la Convenzione sulla soppressione del traffico di persone e lo sfruttamento della prostituzione. - leggi -
La schiavitù è un fenomeno che non appartiene al passato, perché sotto forme odiose, spesso circondate da opportunismo e indifferenza, dilaga sia negli Stati in via di sviluppo o nei regimi dittatoriali, sia nelle nazioni che si definiscono democratiche e hanno sottoscritto la Convenzione.
La schiavitù purtroppo non è solo il ricordo di un barbaro passato, ancor oggi milioni di persone vivono questa condizione di sfruttamento, anche se ufficialmente la schiavitù è condannata e vietata da tutti gli Stati. Non si conosce il loro numero esatto di questi moderni schiavi, alcuni parlano qualche decina di milioni altri di centinaia e molti sono bambini. Questo perché la schiavitù è un fenomeno sommerso, vietato e ciò non di meno possibile proprio grazie alla connivenza di quelle autorità che dovrebbero combatterlo.
- Strozzinaggio,
- Matrimoni forzati e Spose bambine,
- Sfruttamento dei bambini e Bambini soldato,
- Traffico di esseri umani,
- Lavori forzati,
- Sfruttamento di donne e bambine per fini sessuali.
Secondo l'ONU sarebbero 35,8 milioni i moderni schiavi in tutto il mondo (Fonte Global Slavery Index). Milioni di uomini, donne e bambini sono ancora vittime della tratta degli esseri umani, dello sfruttamento sessuale, del lavoro minorile, dei matrimoni forzati.
Se si parla di schiavitù, in molti tendono a credere che tale piaga sia stata sconfitta. Purtroppo non è così, anzi. Ancora oggi, quindi, sono 35,8 milioni le donne, gli uomini e i bambini "schiavi" in tutto il mondo. Ci sono, infatti, forme contemporanee di schiavitù, come la tratta degli esseri umani, lo sfruttamento sessuale, le peggiori forme di lavoro minorile, i matrimoni combinati e il reclutamento forzato di bambini per l'impiego nei conflitti armati.
La schiavitù moderna contribuisce alla produzione di almeno 122 beni commerciali in 58 paesi. Dal tessile, al minerario e perfino all'informatica (assemblaggio di apparecchiature elettroniche come computer, telefonini o iPad). I profitti derivanti da questi lavori forzati sono di circa 150 miliardi di dollari ogni anno. Si pensa che la schiavitù appartenga al passato o che esista solo nei paesi devastati da guerre e povertà, ma la schiavitù è ancora una drammatica realtà.
La nazione peggiore (in rapporto alla popolazione) rimane la Mauritania, al secondo posto figura l'Uzbekistan, mentre la nazione con il più alto numero di schiavi assoluti è l'India. I paesi che fanno di più per contrastare il fenomeno sono Olanda, Svezia, Stati Uniti. Ma il fenomeno è presente anche in Europa dove sono circa 566 mila le persone sottoposte a forme di schiavitù, la maggior parte delle volte si tratta di immigrati clandestini.
Per non dimenticare di combattere questa battaglia, le Nazioni Unite hanno istituito nel 1949 la giornata internazionale per l'abolizione della schiavitù che ricorre ogni anno il 2 dicembre. La data ricorda l'adozione, da parte dell'Assemblea generale, della "Convenzione delle Nazioni Unite per la repressione della tratta degli esseri umani e dello sfruttamento della prostituzione" (risoluzione 317 IV, 2 dicembre 1949).
Nel 2007 ricorrevano i 200 anni della abolizione della tratta atlantica degli schiavi, ovvero il commercio di africani deportati e venduti in America come servi. Il 25 marzo 1807 infatti la Gran Bretagna fu la prima nazione ad abolire la "tratta degli schiavi".
Oggi si deve combattere per mettere fine alle nuove forme di schiavitù in modo che il sogno di Martin Luther King, che è morto a causa della sua lotta per la parità dei diritti di tutti gli uomini diventi realtà in tutto il mondo "Io ho un sogno, che un giorno i figli di coloro che furono schiavi e i figli di coloro che possedettero schiavi potranno sedere insieme al tavolo della fratellanza"
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