martedì 16 febbraio 2016

L'inferno delle bambine nigeriane schiave in Basilicata. Alcune sono scomparse

I burattinai del traffico di esseri umani sarebbero entrati in azione in Puglia e, almeno in un paio di casi, anche in Basilicata. In Puglia le ragazze (anche minorenni) sono state messe in salvo, mentre in Basilicata sarebbero state lasciate nelle mani dei loro aguzzini e ora sono scomparse.

I burattinai del traffico di bambine nigeriane sarebbero entrati in azione in Puglia e, almeno in un paio di casi, anche in Basilicata. Con la differenza che, stando alla testimonianze raccolte, le prime sono state fortunate, sono state messe in salvo, mentre le seconde sarebbero state lasciate nelle mani dei loro aguzzini e trascinate via, avviate alla prostituzione. Probabilmente in Campania, nella zona di Castel Volturno, nel Casertano di Gomorra, quella dei Casalesi.

Task force immigrazione regionale della Basilicata. Pietro Simonetti è contento dei risultati ottenuti sul territorio, del livello di integrazione dei migranti minorenni, e della cooperazione tra le autorità e gli operatori. Ma c’è una cosa che lo tormenta, in almeno un caso, forse due, il "sistema ha fallito".

"Da noi, in Basilicata, non c’è la sensazione che ci sia tratta di migranti minori. Da noi c’è generalmente una situazione di maggiore controllo. E i richiedenti asilo minori sono accolti molto bene, si integrano. Però mi risultano anche casi di ragazze nigeriane in cui forse anche i viaggi sono stati finalizzati per farle arrivare qui e poi avviarle alla prostituzione"

In particolare salta all'occhio la storia di una minorenne nigeriana che, affidata a una comunità lucana sarebbe poi stata "strappata" da lì e avviata alla prostituzione. "La cosa è stata portata a conoscenza da parte della società di gestione del centro di accoglienza a un tavolo istituzionale, e lei aveva chiesto aiuto, ma gli organi competenti hanno richiesto la denuncia da parte della ragazza, ma lei non l’ha fatto, perché non può denunciare altrimenti mette nei guai i familiari, magari le uccidono la madre, in Nigeria"

Un altro caso in cui le autorità di polizia "pretendono" la denuncia delle ragazze. Non le salvano solo perché una legge "razzista" (Bossi-Fini) pretende la denuncia delle ragazze. Una burocrazia che non salva, ma schiavizza.

Così i criminali aspettano fuori dalle strutture di accoglienza le ragazzine, le rapiscono o le convincono a seguirli con le buone o con le cattive. Come è successo nel caso in Basilicata. La mafia nigeriana sa già dove vanno a finire le ragazzine dopo il loro arrivo in Italia, e poi le aspettano fuori dai centri di accoglienza. Queste bambine hanno un debito da pagare.

In termini generali i minorenni stranieri spariscono ovunque non solo in Puglia o in Basilicata. La Commissione UE parla di 10.000 minori che si sono resi irreperibili in Italia. In Puglia la media è sempre di uno su tre che scompare. Ma il Ministero non dà più dati sugli irreperibili. Il dato è fermo dal dicembre 2015, ma il fenomeno ha caratteristiche di cronicità soprattutto per alcuni gruppi etnici, come appunto le nigeriane, e gli eritrei.
(fonte "La Gazzetta del Mezzogiorno")
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