domenica 21 febbraio 2016

Roma. Ragazza nigeriana vittima del racket costretta ad abortire, sette arresti

Costretta ad abortire con un cocktail di farmaci e alcool perché rimasta incinta di un cliente. È una delle storie emerse dalle indagini della Squadra Mobile della Questura di Roma che hanno consentito di smantellare una complessa organizzazione criminale attiva nello sfruttamento della prostituzione di giovani donne fatte giungere appositamente in Italia attraverso la rotta Nigeria-Libia-Sicilia.

Le ragazze costrette a prostituirsi al Flaminio e sulla TogliattiSette ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite dalla Polizia di Stato in seguito a un'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma. Si tratta di sette nigeriani responsabili a vario titolo dei reati di associazione a delinquere finalizzata al reclutamento, all'induzione ed allo sfruttamento della prostituzione, anche minorile, nonché procurato aborto in persona non consenziente e rapina.

Le indagini hanno consentito di smantellare una complessa organizzazione criminale attiva nello sfruttamento della prostituzione di giovani donne nigeriane.

Alla ragazza costretta ad abortire con un cocktail di farmaci e alcool perché rimasta incinta di un cliente, le era stata offerta la possibilità, da parte di una donna nigeriana a capo del sodalizio criminoso (la sua mamam), di raggiungere Roma per trovare lavoro.

Sottoposta al rituale woodoo. Alcune migliaia di euro che la ragazza, ma questo probabilmente lo ha saputo dopo, avrebbe dovuto restituire prostituendosi. La partenza dalla Nigeria è stata preceduta da riti woodoo ai quali la giovane è stata sottoposta proprio dai parenti non solo per essere vincolata a chi la portava in Italia, per metterla in soggezione e costringerla a onorare il debito, ma anche perché se non lo avesse pagato la sua maman sarebbe diventata anche, come vuole la credenza, padrona della sua anima.

Il viaggio della speranza e lo sbarco a Lampedusa. La giovane è stata così portata sulle coste libiche dopo aver attraversato il deserto. Ospitata in una "connection house", un appartamento dove con altre ragazze del suo paese, dove ha atteso, controllata dai trafficanti di esseri umani, il momento giusto per salpare per Lampedusa "con settanta persone" come ha poi raccontato alla polizia.

La rotta dei disperati, costellata di tragedie, che per la ragazza era l’unico modo per arrivare in Italia. Dopo l’approdo, la giovane è stata portata a Roma da altri emissari della stessa organizzazione e segregata nell'appartamento della maman.


L'inizio di un altro incubo, anche perché la ragazza si sarebbe liberata di lei solo saldando i suoi debiti. Un’impresa pressoché impossibile. Una volta giunta a Roma la giovane nigeriana è stata sistemata in un appartamento di viale Alessandrino, costretta a prostituirsi dalla sua mamam, la stessa che le aveva proposto il viaggio a Roma, attraverso varie minacce, ricordandole il rito woodoo alla quale era stata sottoposta nel suo paese d’origine.

Nel corso delle indagini, si è accertato come la sfruttatrice aveva costretto la vittima ad abortire con un cocktail di farmaci e alcool dopo che era rimasta accidentalmente incinta di un cliente.

La ragazza nonostante stesse molto male era stata poi costretta a ritornare subito in strada, il suo stato di salute è stato fortunatamente notato da alcuni passanti che hanno fatto intervenire il 118, ricoverata al Policlinico Tor Vergata dove ha ricevuto le prime cure, e dove i sanitari hanno segnalato il caso alle forze dell'ordine.

Sconvolta da tutto quello che le era successo, e in ultimo anche dall'aborto clandestino e il ricovero al Policlinico di Tor Vergata, la ragazza ha quindi deciso di raccontare tutto alla polizia che ha poi arrestato i sette nigeriani che ora sono in carcere.

Le indagini hanno quindi portato ad individuare un'altra decine di ragazze sfruttate che venivano costrette a prostituirsi nella zona nord dell’hinterland romano, lungo le strade consolari Salaria, Flaminia e sulla via Palmiro Togliatti.
(Corriere della Sera)

Nessun commento:

Posta un commento