Una serie di attentati suicidi tra la folla del giorno di Pasqua, compiuti anche da ragazzine, hanno preceduto uno scontro con l'esercito. I morti sarebbero 20, 84 i feriti.
Boko Haram ha colpito ancora Maiduguri, il capoluogo del Borno State, nel nord-est della Nigeria. Il suo attacco nella serata del giorno di Pasqua, prima con una serie di attentati kamikaze e poi con un confronto armato con i militari dell'esercito nigeriano.
Dal 2009, l’organizzazione jihadista ha causato oltre 27.000 morti, circa 2,7 milioni di profughi interni e, a partire dal 2014, è responsabile di un numero imprecisato di rapimenti, principalmente ragazze adolescenti e studentesse (si parla di duemila, tra donne e bambini), e che poi costringe a convertirsi all'Islam, le costringe a sposarsi con gli stessi miliziani oppure, come in questo caso, le costringe a diventare bombe umane negli attentati kamikaze.
È il più grande attacco da quando il governo ha rivelato che era in trattative con i militanti islamici. Boko Haram colpisce ancora, nella Pasqua cristiana. Almeno 20 persone sono rimaste uccise e altre 84 ferite negli scontri avvenuti nella serata di domenica tra i terroristi islamici e l'esercito nigeriano nei pressi di Maiduguri, nel nord est del paese.
Benlo Dambatto, responsabile dei soccorsi, conferma che finora sono stati recuperati "20 corpi nelle zone di Bale Shuwa e Bale Kura", due quartieri alla periferia della città di Maiduguri. "Le vittime sono state uccise mentre cercavano di scappare dalla battaglia tra ribelli e militari". Secondo l'agenzia di stampa nigeriana Nan, ripresa da vari media, alcuni kamikaze, tra i quali alcune ragazzine, con giubbotti esplosivi si sono fatti esplodere fra la gente.
I kamikaze si sono fatti esplodere nella folla dei villaggi di Bale Shuwa e Bale Kura, sobborghi di Maiduguri, città in cui i terroristi hanno cercato di entrare. Secondo la dinamica finora ricostruita da Benlo Dambatto, gli attentati suicidi hanno preceduto l'intervento delle milizie di Boko Haram che, affrontate dall'esercito, hanno cominciato a sparare anche sulla folla in fuga.
Nella lingua locale hausa, Boko Haram significa "L'educazione occidentale è vietata". Il gruppo terrorista opera principalmente le aree degli stati del nord-est della Nigeria, in particolare Yobe, Kano, Bauchi, Borno e Kaduna. Nel 2002 il gruppo jihadista, che potrebbe essere esistito già dalla fine degli anni novanta, si è organizzato attorno al leader musulmano Mohammed Yusuf, poi ucciso nel 2009, e ha fatto base proprio a Maiduguri, la capitale dello stato nord-orientale del Borno State. Nel dicembre 2003 ci fu il primo attacco noto di Boko Haram quando circa 200 militanti attaccarono più stazioni di polizia nello stato di Yobe, vicino al confine con il Niger.
Le autorità governative fino al presidente Buhari hanno più volte affermato che l'organizzazione è praticamente sconfitta e in effetti nel 2016 una divisione interna, causata da un diverso riconoscimento della leadership dell'Isis, aveva fortemente indebolito Boko Haram, ma gli attacchi suicidi si sono intensificati in questi primi mesi del 2018.
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