lunedì 18 febbraio 2019

Nigeria. Rinviate improvvisamente le elezioni di una settimana

A poche ore dall'apertura dei seggi la decisione di rinviare le elezioni. Problemi organizzativi e logistici, così si è giustificato il Comitato elettorale. Tutto è stato rinviato di una settimana.


Il Comitato elettorale nazionale indipendente della Nigeria ha annunciato un rinvio del voto di una settimana, a poche ore dall'apertura dei seggi per le elezioni presidenziali e politiche che si sarebbero dovute tenere oggi. Secondo il capo del Comitato, Mahmood Yakubu, non c’erano le condizioni per “procedere con le elezioni come previsto, a causa di problemi organizzativi e logistici”.

Le presidenziali e le elezioni per rinnovare l’Assemblea nazionale (Camera e Senato) si terranno quindi il prossimo sabato 23 febbraio, mentre le elezioni per i governatori e altre istituzioni federali si terranno il 9 marzo.

La decisione del Comitato è stata duramente criticata dai due principali partiti politici nigeriani. Il Congresso di tutti i Progressisti, attualmente forza di governo, e il Partito Democratico Popolare. I loro principali esponenti si sono accusati a vicenda di volere condizionare le elezioni e di volerne manipolare i risultati.

Yakubu e il resto del Comitato non hanno però fornito molti dettagli sulla decisione di rinviare le elezioni. In un comunicato si parla della necessità di mantenere libero il voto e più in generale la qualità del processo elettorale, ma non vengono fornite informazioni chiare su cosa abbia determinato la scelta del rinvio.

Nelle ultime settimane erano state segnalate carenze organizzative, con la mancanza di schede elettorali in alcuni dei 36 stati che formano la federazione nigeriana. Erano anche stati segnalati episodi violenti e di vandalismo, con la distruzione di migliaia di dispositivi per la lettura delle tessere elettroniche utilizzate per il riconoscimento ai seggi.
(Il Post)

Nigeria: eccesso di democrazia o manovre di potere?

La Nigeria è la più grande e importante democrazia del Continente Africano, ma non smette di stupire. A sole quattro ore dall'apertura delle urne per le presidenziali la consultazione è stata rinviata di una settimana dopo una riunione d’emergenza notturna della Commissione Elettorale e mentre in molte parti del paese la gente fosse già in fila per esercitare il proprio diritto al voto.

Cosa è successo. Ufficialmente le elezioni sono state rinviate perché alcuni centri elettorali sono stati dati alle fiamme e perché in qualche seggio non era arrivato il materiale elettorale. Difficile valutare se si è trattato di problemi che avrebbero messo realmente in discussione la correttezza del voto o meno.

Sta di fatto che il rinvio aumenta sensibilmente il rischio di nuove violenze e di proteste tra i sostenitori dei due principali candidati (in realtà i candidati sono ben 73), il presidente uscente Muhammadu Buhari e il suo rivale Abubakar Atiku, uomo d’affari ricchissimo ma non nuovo alla politica perché alla fine degli anni novanta è stato il vice presidente di Olusegun Obasanjo, il primo presidente democraticamente eletto.

I sostenitori dei due candidati si sono ovviamente accusati a vicenda di essere responsabili del rinvio e in alcune zone ci sono stati scontri e disordini.

Ad attenuare i rischi c’è il fatto che i due candidati sono entrambi del nord, sono entrambi di religione musulmana, ed entrambi di etnia fulani.

Ciò che è certo è che le valutazioni sullo svolgimento corretto di una consultazione in Africa sono profondamente differenti.

Un esempio recente è la Repubblica Democratica del Congo dove si è votato lo stesso e si è proclamato un nuovo presidente nonostante per un milione e mezzo di persone il voto è stato rinviato di due mesi, nonostante non fossero arrivate tutte le schede alla commissione elettorale, nonostante fossero state bruciate le macchinette informatiche per il voto elettronico.

In Nigeria invece il voto è saltato, probabilmente per molto meno.


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Maris Davis Joseph

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