mercoledì 3 luglio 2019

Carola è libera. Il gip di Agrigento non convalida l'arresto

Sea Watch esulta, 'La nostra Carola è libera'.


"Il gip di Agrigento non ha convalidato l'arresto di Carola Rackete e non ha disposto nei suoi confronti nessuna misura cautelare. La nostra Carola è libera!". Così Sea Watch in un tweet.

"Siamo sollevati dal fatto che la nostra capitana sia libera. Non c'era motivo per lei di essere arrestata, dato che aveva solo fatto una campagna per i diritti umani nel Mediterraneo e assunto responsabilità laddove nessun governo europeo lo aveva fatto"


Il gip non dispone alcuna misura cautelare. Salvini: ‘Pronti a spedirla in Germania. Per i magistrati ignorare le leggi non è motivo per la galera

Il decreto sicurezza bis “non è applicabile alle azioni di salvataggio in quanto riferibile solo alle condotte degli scafisti, spiega il gip di Agrigento, Alessandra Vella, che non ha convalidato l’arresto della comandante che torna libera e non ha disposto nei confronti della giovane tedesca nessuna misura cautelare. La Procura aveva chiesto la convalida del provvedimento e il divieto di soggiorno in provincia di Agrigento.

Il gip ha quindi escluso il reato di resistenza e violenza a nave da guerra e ritenendo che il reato di resistenza a pubblico ufficiale sia stato giustificato da una “discriminante” legata all'aver agito “nell'adempimento di un dovere”, quello di salvare vite umane in mare

Viene dunque meno la misura degli arresti domiciliari deciso dalla procura che aveva chiesto la convalida della misura restrittiva e il divieto di dimora in provincia di Agrigento. Il gip sottolinea anche che la scelta del porto di Lampedusa non sia stata strumentale, ma obbligatoria perché i porti dell Libia e della Tunisia non sono stati ritenuti porti sicuri.

L'ira "funesta" di Salvini
«Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale. Tornerà nella sua Germania, dove non sarebbero così tolleranti con una italiana che dovesse attentare alla vita di poliziotti tedeschi. L’Italia ha rialzato la testa: siamo orgogliosi di difendere il nostro Paese e di essere diversi da altri leaderini europei che pensano di poterci trattare ancora come una loro colonia. La pacchia è finita

Ancora un'occasione persa da un razzista per stare zitto
Che dire, un’altra occasione persa da Salvini per tacere e non mostrare la corda del suo essere "razzista". A questo punto torno a chiedermi se, al contrario, non sia il caso e l’ora, di valutare bene l'operato del ministro dell'interno e la sua continua azione tesa a creare tensioni varie e, a ben vedere, se quanto stava per accadere la sera dell’attracco alla banchina di Lampedusa non sia dovuto anche a causa proprio della tensione e dal nervosismo attivato da Caporal Salvini per mostrare che, a comandare, è solo lui e quindi non si discute.

Il tutto, ovviamente, confidando che questa volta non tornino in campo gli "zerbini" penta-stellati, a servirlo come lui desidera e a fargli da "scendiletto" con tanto di leccamento di piedi.


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