mercoledì 6 settembre 2017

Nigeria, a Maiduguri aumentati gli sforzi per contenere l'epidemia di colera

Medici Senza Frontiere sta aumentando gli sforzi per prevenire ulteriori morti e la diffusione del colera a Maiduguri, in coordinamento con il Ministero della Salute e altre organizzazioni che stanno rispondendo all'epidemia in città.


A Dala, è stata aperta un’Unità per il Trattamento del Colera da 40 posti letto, che finora ha ricoverato 70 pazienti. La maggior parte dei pazienti malati provengono da Muna Garage, un campo che ospita le persone scappate da altre zone dello Stato a causa del conflitto in corso tra le forze armate nigeriane e Boko Haram. In seguito a forti piogge, il campo è in parte allagato, peggiorando ulteriormente le già povere condizioni sanitarie del luogo e costituendo un fattore aggravante durante un’epidemia di colera.

MSF sta rispondendo rapidamente alla diffusione del colera a Maiduguri. All'inizio di quest’anno era già attiva un’Unità per il Trattamento del Colera per anticipare una possibile epidemia. Dalla fine di agosto, si ata vedendo un forte aumento nel numero dei pazienti nel Centro e nel Punto di reidratazione nel campo di Muna”, spiega Anne-Cécile Niard, coordinatrice dei progetti di MSF. “Siamo preoccupati che il numero di letti che stiamo pianificando non sia sufficiente

Ci si adopera affinché vengano prese tutte le precauzioni per evitare il diffondersi dell’epidemia, senza che si diffonda il panico tra la popolazione


Con una diagnosi e un trattamento tempestivi, le persone hanno davvero buone possibilità di sopravvivenza: sono già 37 i pazienti dimessi dal nostro centro per il trattamento a Dala”, dichiara Anna Cillers, coordinatore medico di MSF. “Se le persone sospettano di avere il colera, devono bere una soluzione reidratante e farsi curare il prima possibile. Tuttavia, per contenere la diffusione del colera a Maiduguri, non bisogna sottovalutare l’importanza di una risposta coordinata da parte delle autorità sanitarie statali e degli altri attori coinvolti

Insieme al Ministero della Salute e altre organizzazioni, MSF sta assicurando la pulizia delle case colpite, con una soluzione al cloro, e la distribuzione di sapone e pastiglie per purificare l’acqua nel campo di Muna.
(Medici Senza Frontiere)

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