martedì 22 maggio 2018

Nigeria. Chiesa Cattolica in Marcia contro il massacro dei Cristiani

La Chiesa cattolica in Nigeria ha organizzato una marcia che si è svolta oggi, 22 maggio, per protestare contro i continui massacri di cristiani commessi dai pastori Fulani.


Non solo Boko Haram, quindi, ma anche i Fulani, etnia islamica dedita alla pastorizia nomade presente nel centro-nord della Nigeria.

Dall’inizio dell’anno più di 100 persone sono state uccise in questi attacchi. L’ultimo in ordine di tempo è stato commesso il 24 aprile nella parrocchia di Sant’Ignazio di Ukpor-Mbalom a Mbalom, nella Gwer East Local Government Area nello Stato di Benue.

Secondo un comunicato della Conferenza Episcopale Nigeriana, pervenuto all'Agenzia Fides, la marcia di protesta si terrà a Makurdi, la capitale dello Stato di Benue, che fa parte della cosiddetta Cintura di Mezzo (Middle Belt), nel centro della Nigeria che divide il Nord a preponderanza musulmana, dal sud in gran parte abitato da cristiani. Nello stesso giorno si terranno le esequie dei due sacerdoti uccisi il 24 aprile.

Nel comunicato il Segretario Generale della Conferenza Episcopale Nigeriana, padre Ralph Madu, ha invitato tutte le diocesi del Paese “ad organizzare raduni pacifici o processioni di preghiera o qualsiasi altra dimostrazione appropriata di solidarietà in concomitanza con la manifestazione di protesta a Makurdi

Padre Madu ha chiesto in ogni caso che il maggior numero possibile di persone si rechi a Makurdi per la dimostrazione nazionale.

"I Vescovi che possono recarsi a Makurdi per la messa funebre, sono incoraggiati a farlo, mentre preghiamo che questa direttiva sia comunicata al clero, ai religiosi e ai fedeli nel modo più efficace possibile

I Vescovi nigeriani, che a fine aprile si trovavano a Roma per la visita "ad limina apostolorum" (ovvero l'incontro che, ogni cinque anni, i vescovi di tutto il mondo hanno in Vaticano con il Papa per illustrare quali siano le particolarità che contraddistinguono la loro Regione ecclesiastica dal punto di vista religioso, sociale e culturale), avevano emesso un comunicato nel quale si erano detti scioccati e rattristati per il massacro nel quale erano rimasti uccisi i due sacerdoti, ed avevano accusato le autorità dello Stato di non fare tutto il possibile per mettere fine alle violenze, fino al punto di chiedere al Presidente Muhammadu Buharidi farsi da parte con onore per salvare la nazione dal collasso completo
(Agenzia Fides)




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