sabato 27 maggio 2017

G7, a Taormina anche un po' di Africa per parlare di migrazioni

Oggi sono arrivati a Taormina le delegazioni e i presidenti di cinque Paesi africani: Niger, Nigeria, Kenya, Tunisia, Etiopia

Secondo e ultimo giorno a Taormina per il G7 dei grandi della Terra. La giornata è iniziata presto nella "Perla dello Ionio", alle 8.30 cerimonia di benvenuto al San Domenico per i leader politici e i rappresentanti delle organizzazioni internazionali che oggi si uniscono ai Capi di Stato e di Governo dei Paesi G7.

A Taormina sono arrivati i leader di cinque Paesi africani, i cosiddetti “Outreach country”: il Presidente del Niger Mahamandou Issoufou, il Presidente del Kenya Uhura Kenyatta, il Presidente della Tunisia Beji Caid Essebsi, il Vice Presidente della Nigeria Yemi Osinbajo e il Primo Ministro dell’Etiopia Haile Mariam Desalegn.

Ai lavori partecipano anche rappresentanti di organizzazioni africane: il Presidente di turno dell’Unione Africana Alpha Condé, il Presidente di turno della Commissione dell’Unione Africana Mahamat Moussa Faki, e il Presidente della Banca Africana per lo Sviluppo Akinwumi Adesina.


Al tavolo anche il Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres, il Segretario Generale dell’OCSE Angel Gurría, la Direttrice del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde e il Presidente della Banca Mondiale Jim Yong Kim.

È stato ovviamente Gentiloni ad aprire i lavori dando un cordiale benvenuto ai paesi ospiti di questa giornata che assume un aspetto rilevante soprattutto in tema di collaborazione internazionale: "Abbiamo messo al centro di questa sessione aperta i rapporti con l'Africa e la scelta di Taormina e della Sicilia dicono quanto è importante per noi il rapporto con l'Africa. Ci troviamo nel cuore del Mediterraneo e oggi la discussione si concentra sull'esigenza di partnership a tutto campo tra G7, organismi internazionali e Paesi africani"

Il premier italiano ha parlato anche di innovazione della produttività e della necessità di puntare su infrastrutture di qualità e investimenti per lo sviluppo del capitale umano e ha ricordato che «il prossimo G20, in programma il 7 e 8 luglio del prossimo anno in Germania, avrà una linea di continuità con l'incontro di oggi, dedicando attenzione particolare all'Africa e all'attrazione degli investimenti. L'agenda del G7 deve dialogare con quella per lo sviluppo per l'Africa, l'Agenda 2063, che è un caposaldo strategico per lo sviluppo del Continente»

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