lunedì 20 novembre 2017

Migranti. Cresce il numero di "bambine" provenienti dalla Nigeria

Cresce il numero di minorenni bambine provenienti dalla Nigeria coinvolte nella tratta di esseri umani e destinato al mercato della prostituzione coatta.


Secondo l'Organizzazione Mondiale per le Migrazioni (OIM), circa l'80% delle migranti arrivate in Italia via mare nel 2016 è quasi certamente vittima di tratta per lo sfruttamento sessuale.

Il rapporto “Indifesa” di Terre des Hommes (una rete di organizzazioni internazionali impegnate nella difesa dei diritti dei bambini) ha messo in evidenza come il numero di giovani donne provenienti soprattutto dalla Nigeria, ma anche dall’Eritrea e dall’Albania, sia cresciuto nel corso dello scorso anno: si è infatti passati da 5.000 donne nel 2015 a più di 11.000 nel 2016.

L’OIM denuncia il “significativo e preoccupante aumento delle vittime di tratta adolescenti”. Molte di queste, al momento dello sbarco in Italia, si dichiarano maggiorenni, seguendo le istruzioni dei trafficanti, che riescono a prelevarle più facilmente dai centri di accoglienza per adulti.

Save The Children ha dichiarato che l’età media delle giovani nigeriane vittime della tratta per la prostituzione si è abbassata notevolmente: "Sono sempre più giovani, scarsamente scolarizzate e sempre più povere. Si tratta prevalentemente di ragazze tra i 15 e i 17 anni, con una quota crescente di bambine tra i 13 e i 14 anni

Le giovani vengono reclutate nelle aree rurali e nei villaggi più remoti degli Stati dell'Anambra, del Delta, di Lagos, e e soprattutto dell'Edo State (Benin City). Moltissime ragazze provengono dai numerosi campi allestisti per i profughi di Boko Haram e disseminati un po' ovunque nelle regioni centrali e sud-orientali della Nigeria.

I miliziani islamici, che seminano terrore nella Nigeria Nord-Orientale fin dal 2009, hanno causato circa 2,7 milioni di profughi interni (i due terzi dei quali sono donne e bambini) che vengono ospitati in campi di accoglienza provvisori dove spesso mancano anche i servizi di prima necessità. È proprio in questi campi, che da un paio di anni, i trafficanti di uomini scelgono molte delle ragazze da portare in Europa.

Le nigeriane vengono confuse tra i migranti provenienti dalla Libia e sono preventivamente istruite su cosa dire al loro arrivo e su come contattare la loro "mamam" in Italia, la quale poi organizza il loro allontanamento dai centri di accoglienza.

Una volta nelle mani dei loro sfruttatori, le ragazze sono costrette a saldare il debito, prostituendosi per lunghi periodi di tempo, due, tre, a volte anche per quattro o più anni.

La loro vulnerabilità è tanto più esasperata nei luoghi di prostituzione meno visibili, aree periferiche dove spesso è l'elevato rischio di aggressioni e si abbina a un tariffario notevolmente deprezzato. In alcune zone d'Italia le giovani nigeriane sono costrette a prostituirsi per 5 o 10 euro a prestazione” come ha evidenziato anche il rapporto “Indifesa



Articolo a cura di
Maris Davis

Condividi su Facebook


Nessun commento:

Posta un commento