lunedì 6 novembre 2017

Quelle 26 ragazze nigeriane morte, quasi certamente gettate in mare da altri migranti sul barcone

L'ipotesi è del prefetto di Salerno. Erano tutte ragazzine tra i 14 e i 17 anni, sui loro corpi i segni di violenze. Sarebbero state gettate in mare dagli altri migranti nel momento in cui il barcone si è trovato in difficoltà.

La nave spagnola "Cantabria" in attesa di sbarcare i profughi a Salerno

Sulla nave spagnola "Cantabria" quasi 400 persone e i cadaveri di chi non ce l'ha fatta. Il prefetto: "Una tragedia dell'umanità"

Ennesimo sbarco di migranti a Salerno, ma stavolta a bordo della nave spagnola Cantabria anche 26 cadaveri di giovani donne nigeriane, morte durante la traversata su un gommone. "Una tragedia dell'umanità - dice il prefetto di Salerno, Salvatore Malfi - credo che la procura si attiverà da subito per valutare se possa trattarsi di altrettanti omicidi". Sulla nave viaggiano 375 migranti (259 maschi, 116 donne, nove delle quali in avanzato stato di gravidanza). Il PM Masini è salito a bordo con i medici legali per valutare se effettuare autopsie sui cadaveri.

"Salerno si prepara con uno spirito diverso rispetto agli altri sbarchi. Abbiamo già avuto altri morti ma su questa nave sarà tutto più complicato, anche come impatto morale. Siamo ancor di più in stretta collaborazione con la procura della Repubblica perché i 26 corpi potrebbero essere 26 omicidi. Quello che va fatto, per esigenze di giustizia, andrà fatto. Credo che già stamattina il procuratore Masini valuterà se ci siano i presupposti per un'ipotesi di omicidio. Bisogna vedere se si trova qualche soggetto su cui concentrare l'attenzione o se si procederà contro ignoti. Che qualcuno abbia fatto morire queste donne e non sia stato un fulmine arrivato dal cielo è una cosa ovvia"

La prima ipotesi sulla causa del decesso è l'annegamento, anche se le autorità avvertono che è ancora troppo presto per esserne certi. Le donne decedute, di nazionalità quasi certamente nigeriana, sembra fossero a bordo di un gommone dove vi erano anche uomini. Il barcone è affondato e le donne purtroppo hanno avuto la peggio, in quanto soggetti più deboli.

Le prime testimonianze di donne "sopravvissute" parlano di stupri subiti in Libia fino a poco tempo prima dell'imbarco. È quasi certo che le ragazze nigeriane morte fossero vittime di tratta, e per la mafia nigeriana che opera in Italia la "perdita" di 26 donne è solo un piccolo "danno collaterale"

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