Il sindaco di Forza Italia blocca il progetto nella città che, dopo 72 anni in mano alla sinistra, è passata al centrodestra.
Sarà archiviato il progetto della moschea di Sesto San Giovanni, quella che avrebbe dovuto essere la più grande del Nord Italia e sulla cui costruzione si è giocata gran parte della campagna elettorale della primavera scorsa, nel comune ex Stalingrado d'Italia, passata dopo 72 anni ad un'amministrazione di centrodestra.
La nuova giunta comunale ha approvato nei giorni scorsi una delibera che può essere considerata, spiega una nota, il primo stop formale alla realizzazione. Motivazione una serie di inadempimenti da parte del Centro Culturale Islamico rispetto a impegni previsti nelle convenzioni del 2013 e del 2015. "Mancanze gravi, ha spiegato il neo-sindaco Roberto Di Stefano (Fi), che hanno spinto la Giunta a dare mandato agli uffici competenti di intraprendere azioni per le contestazioni di rito e successiva risoluzione della convenzione"
"Abbiamo fatto un importante passaggio di un percorso che porterà alla definitiva archiviazione del progetto: un impegno preso che intendo portare definitivamente a termine nei primi 100 giorni di governo"
La delibera di oggi fa seguito al precedente provvedimento con cui l'amministrazione comunale comunicava al Centro culturale islamico la decadenza dal titolo abilitativo alla costruzione della moschea. "Con il primo formale atto amministrativo di revoca del permesso edilizio viene, di fatto, fermata la costruzione dell'opera"
L'atto di indirizzo adottato dalla Giunta, a fronte delle gravi violazioni di legge e contrattuali riscontrate, porterà inevitabilmente alla definitiva risoluzione della convenzione stipulata per la realizzazione della moschea. "È giusto ribadire che, per quanto riguarda la realizzazione di nuovi luoghi di culto, la nostra amministrazione rispetterà gli indirizzi previsti dalla legge Regionale sulla pianificazione delle attrezzature per servizi religiosi"
Secondo il comune gli inadempimenti riguardano: il mancato pagamento della somma di 320.000 euro (saldo del diritto di superficie, contributo per le opere aggiuntive, monetizzazione dei parcheggi). Ed inoltre il mancato completamento della procedura di avvenuta bonifica, il mancato avvio della fase di realizzazione della struttura 'Centro Culturale Islamico' il cui inizio lavori, in base al crono-programma, doveva avere corso a partire dal mese di settembre 2016.
(Huffington Post)
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