Miniera d'oro in Sudan dove l'estrazione avviene ancora con metodi tradizionali |
Il ministro sudanese delle Miniere, Hashem Ben Salem, durante un incontro su temi ambientali, ha annunciato che il settore minerario, e in particolare quello per l’estrazione dell’oro, sarà finanziato da tre società, una degli Stati Uniti, una del Bahrein e una degli Emirati Arabi Uniti. Garanzia agli investimenti sarà l’oro estratto. Non è stato precisato l’ammontare della cifra concordata.
Il ministro Hashem Ben Salem calcola che serviranno almeno 3 anni perché i finanziatori possano iniziare a trarre profitto di loro investimenti. Le banche sudanesi, interpellate per prime, non sarebbero state in grado di sostenere lo sviluppo del settore, perché le loro riserve non permetterebbero impegni a medio e lungo termine.
Secondo un rapporto pubblicato dal ministero delle miniere, nel primo semestre di quest’anno le rimesse dalla vendita dell’oro sono state di 1,6 miliardi di dollari. L’anno scorso la produzione di oro è stata valutata a 93,4 tonnellate. Per quest’anno si prevede che si arriverà a 100.
Finora l’estrazione dell’oro in Sudan era ancora in gran parte nelle mani di piccole e piccolissime imprese che lavoravano con pochi mezzi e in modo tradizionale o quasi. Parte dei proventi sfuggivano al controllo governativo. Con il finanziamento annunciato, il settore sarà presumibilmente ristrutturato e il governo ne potrà avere un più facile controllo.
L’oro sta assumendo una sempre più grande importanza come risorsa strategica per l’economia del paese, dopo la perdita del 75% del petrolio a causa dell’indipendenza del Sud Sudan, ma anche a causa del notevole ridimensionamento per prezzo del greggio sul mercato internazionale e della guerra civile sud sudanese che ha causato un drastico calo della produzione.
(Agenzia Anadulu)
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