La commissione di Westminster: «Chiarisca, finora ha dato spiegazioni ingannevoli». Anche Tajani lo convoca all’Europarlamento. In Borsa crollano i social: -10% anche per Twitter.
«L’intera società è indignata, siamo stati ingannati» afferma Facebook sul caso dei 50 milioni di profili del social media rubati e messi al servizio della campagna di Trump e della Brexit.
Il social network assicura come sia Mark Zuckerberg che la vice Sheryl Sandberg stiano lavorando per appurare i fatti e prendere le misure più adeguate: «Siamo impegnati a rafforzare le nostre policy per proteggere le informazioni personali e prenderemo qualunque iniziativa perché questo accada» prosegue il comunicato.
Il fondatore di Facebook preferisce affidare ancora ai comunicati le risposte ai suoi utenti e alle autorità che chiedono spiegazioni sullo scandalo. Silenzio sulla campagna #DeleteFacebook, «cancella Facebook», diventata virale sui social, ma anche sul crollo del titolo in Borsa che ha mandato in fumo 36 miliardi di dollari del gruppo: nell'ultima seduta a Wall Street il titolo ha perso il 2,6%, trascinando in rosso tutto il settore dei social media (Twitter ha ceduto oltre il 10%). Intanto il cda di Cambridge Analytica ha sospeso l’amministratore delegato Alexander Nix «con effetto immediato» in attesa, anche qui, di «una indagine indipendente e completa»
«Spiegazioni ingannevoli»
Con l’obiettivo di stanarlo, Zuckerberg è stato convocato dal presidente del Parlamento UE, Antonio Tajani: «Abbiamo invitato Mark Zuckerberg al Parlamento Europeo. Facebook deve chiarire davanti ai rappresentanti di 500 milioni di europei che i dati personali non vengono utilizzati per manipolare la democrazia», ha scritto su Twitter Tajani.
La commissione britannica
In mattinata anche una commissione parlamentare britannica ha convocato a Londra Zuckerberg. Vuole che il fondatore di Facebook chiarisca le accuse di aver messo a disposizione dati personali senza consenso, giudicando le spiegazioni finora date da Facebook «ingannevoli»
«La commissione ha chiesto a più riprese a Facebook se i dati siano stati utilizzati senza il consenso delle persone. Le risposte ufficiali hanno sempre mirato a minimizzare i rischi e sono state ingannevoli», scrive Damian Collins il presidente della commissione parlamentare britannica sulla Cultura, i Media e il Digital. «Seguiamo da vicino l’evoluzione di questo caso. Per la Commissione europea la protezione dei dati personali è un valore fondamentale», ha ribadito la commissaria europea al Digitale, Mariya Gabriel, e ha ricordato che la commissaria Vera Jourova, responsabile della Giustizia, è negli Usa dove avrà colloqui sulla vicenda.
L’AgCom: «Dati utilizzati nel 2012»
Anche l’Autorità italiana per le Garanzie nelle Comunicazioni fa seguito l’indagine dell’autorità indipendente britannica, inviando a Facebook una richiesta di informazioni circa l’impiego di Data Analytics per finalità di comunicazione politica, da parte di soggetti terzi diversi dalla piattaforma.
L’AgCom aveva già richiesto alla società i «dati relativi a servizi e strumenti messi a disposizione, sia per gli utenti sia per i soggetti politici, durante la campagna elettorale per le scorse politiche 2018», visto che le suddette tecniche di profilazione “selettiva” degli utenti, in base alle loro caratteristiche psico-sociali, sono «tali da consentire la realizzazione di campagne mirate e sembrerebbero inoltre esser state già utilizzate nel 2012 anche su commissione di soggetti politici operanti in Italia» si legge nella nota. L’Authority vuole dunque vederci chiaro in questi «rapporti tra partiti politici, data companies e piattaforme online per la personalizzazione dei messaggi elettorali»
Intanto il Garante Ue per la privacy Giovanni Buttarelli avverte: «le elezioni europee dell’anno prossimo sono un importante test per tutti noi. Non siamo qui per allarmarvi, ma il problema è reale e urgente». Buttarelli ha avvertito le altre istituzioni UE, affermando che l’Europarlamento è cosciente dei rischi e che è «impegnato ad andare più in profondità» anche con una commissione speciale a cui «offriamo il nostro sostegno»
«Proteggere i cittadini Usa»
Sul tema è intervenuta anche la Casa Bianca che, tramite un proprio funzionario, chiede che la privacy degli americani debba essere protetta. Cambridge Analytica ha lavorato per la campagna elettorale vincente del presidente Donald Trump ma il funzionario non si è espresso su questo lasciando la parola al Congresso americano. Separatamente, la Federal Trade Commission non ha voluto commentare indiscrezioni secondo cui avrebbe avviato un’indagine sul social network.
Dipendenti preoccupati
Venerdì prossimo i vertici di Facebook, con lo stesso Mark Zuckerberg e Sheryl Sandberg in testa, si preparano ad affrontare i dipendenti del gruppo in un’assemblea nel corso della quale si affronterà il caso Cambridge Analytica. Intanto si svolge oggi in collegamento live streaming col quartier generale di Menlo Park un primo incontro con lo staff, presieduto dal vicedirettore generale Paul Grewal. È la prima volta che i dipendenti possono chiedere spiegazioni sulla vicenda ai loro dirigenti.
(Corriere della Sera)
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