mercoledì 14 novembre 2018

Tanzania, è caccia agli omosessuali

Task Force governativa incaricata di rintracciali e arrestarli, e per farlo ogni mezzo è lecito, perfino spiare tra i profili dei social network. Chiesto l'aiuto anche alla popolazione perché "segnali" i sospetti.


Chiuse le cliniche per curare l'HIV, promuovono i rapporti omosessuali
Aperta una vera e propria caccia ai gay in Tanzania. La politica repressiva del presidente John Magufuli continua e dopo la chiusura delle cliniche per curare l'HIV perché sospettate di promuovere i rapporti omosessuali, è stato stabilito che i gay saranno condannati a 30 anni di carcere.

I provvedimenti del presidente vedono il sostegno anche da parte di Paul Makonda, giovane governatore della regione di Dar es Salaam e membro del partito di governo Chama Cha Mapinduzi (CCM). Una vera e propria caccia alle streghe è stata aperta, una violazione dei diritti civili che rischia di causare non pochi problemi a tutto il paese.

Il presidente della Tanzania John Magufuli

Gay e Lesbiche perseguitati
Gli omosessuali verranno, di fatto, letteralmente perseguitati visto che verrà istituito un corpo di guardiani che si occuperanno di scovarli e arrestarli. Il team è già operativo da inizio novembre e includerà agenti di polizia, psicologi e membri del Tanzania Communication Regulatory Authority (Autorità delle telecomunicazioni postali ed elettroniche) e del Tanzania Film Board (Autorità per il controllo del cinema e dei video in rete).

I cittadini sono stati invitati a cancellare filmati a luci rosse sui propri dispositivi per evitare di intralciare le indagini

Omosessualità illegale fin dall'epoca coloniale
L'omosessualità in Tanzania è considerata illegale sulla base degli articoli del Codice Penale n.154-157, in vigore dall'era coloniale, che all'epoca prevedeva una pena fino a 14 anni di prigione. Nel 2004 è stata introdotta una nuova legge che prolunga la prigionia fino a 25 anni. Oggi, con questa nuova caccia alle streghe, gli anni di prigione diventano 30.

L'omosessualità femminile non viene menzionata ma è comunque punita allo stesso modo, e così per una volta donne e uomini in Tanzania sono "uguali". Questo governo ha inasprito le pene, come ha detto lo stesso leader, «per il volere di Dio»




Articolo a cura di
Maris Davis


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