giovedì 29 novembre 2018

Migranti. Cos'è il "Global Compact for Migration"

Già bocciato dal ministro dell'interno Salvini che ha annunciato che l'Italia NON parteciperà alla Conferenza Intergovernativa prevista in Marocco tra due settimane e chiamata ad adottare il "Global Migration Compact" sotto l'egida delle Nazioni Unite.


Come al solito Salvini decide e Conte lo segue come un cagnolino bastonato. Deciderà il Parlamento, così dicono, ma l'Italia è sempre più isolata. I migranti saranno sempre di più, e non si risolve il problema alzando muri e barriere, ma occorre avere una visione globale per gestire una problematica così vasta e complessa.

Scontro sul "Global Compact for Migration", il patto globale sulle migrazioni. Tra due settimane, in Marocco, il 10 e 11 dicembre è in programma la conferenza intergovernativa chiamata ad adottare il documento, il primo accordo negoziato intergovernativo stilato sotto l'egida delle Nazioni Unite per la gestione dei fenomeni migratori.

Il patto punta a realizzare 23 obiettivi partendo dalla raccolta dei dati come base per le politiche da implementare
  • L'azione mira a contrastare i fattori negativi e strutturali che impediscono alle persone di costruire e mantenere mezzi di sostentamento nei paesi di origine.
  • Intende ridurre i rischi e le vulnerabilità che gli individui affrontano nelle diverse fasi della migrazione.
  • Mira alla protezione e al rispetto dei diritti umani, quindi, deve essere abbinata l'assistenza rispettando, proteggendo e rispettando gli individui che abbandonano il proprio paese e che hanno bisogno di assistenza nel loro percorso.
L'intesa punta a occuparsi anche delle legittime preoccupazioni degli Stati e delle comunità, riconoscendo che le società stanno subendo cambiamenti demografici, economici, sociali e ambientali che sono connessi a fenomeni migratori.

Il Global Compact si sforza di creare condizioni favorevoli che consentano a tutti i migranti di arricchire le società attraverso le loro capacità umane, economiche e sociali.

Oggi, evidenziano le stime dell'Onu, ci sono oltre 258 milioni di migranti in tutto il mondo che vivono fuori dal loro paese di nascita. La cifra è destinata ad aumentare per l'aumento della popolazione e della connettività, l'ulteriore sviluppo del commercio, l'allargamento delle disuguaglianze, gli squilibri demografici e i cambiamenti climatici. Nel settembre 2016 l'Assemblea Generale ha deciso, attraverso l'adozione della Dichiarazione di New York per i rifugiati e i migranti, di sviluppare un patto globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare.

L'iter per sviluppare il patto è cominciato ad aprile 2017. Il 13 luglio 2018 gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno finalizzato il testo. Il 10 e 11 dicembre, a Marrakech è in programma la conferenza intergovernativa chiamata ad adottare il patto.

Il Global Compact non sarà legalmente vincolante. Il patto, ricorda l'Onu, è fondato sui valori della sovranità statale, sulla condivisione delle responsabilità, sulla non discriminazione e sui diritti umani. Il documento, inoltre, si basa sul riconoscimento della necessità di un «approccio cooperativo per ottimizzare i benefici complessivi della migrazione, affrontando i rischi e le sfide per gli individui e le comunità nei paesi di origine, transito e destinazione»


Gli obiettivi
  • 1. Raccogliere e utilizzare dati accurati e disaggregati come base per le politiche basate su elementi concreti.
  • 2. Ridurre al minimo i fattori negativi e i fattori strutturali che costringono le persone a lasciare il loro paese d'origine.
  • 3. Fornire informazioni accurate e tempestive in tutte le fasi della migrazione.
  • 4. Garantire che tutti i migranti abbiano la prova dell'identità legale e documentazione adeguata.
  • 5. Migliorare la disponibilità e la flessibilità dei percorsi per la migrazione regolare.
  • 6. Agevolare il reclutamento equo ed etico e salvaguardare le condizioni che garantiscono un lavoro dignitoso.
  • 7. Affrontare e ridurre le vulnerabilità nella migrazione.
  • 8. Salvare vite umane e organizzare sforzi internazionali coordinati per i migranti dispersi.
  • 9. Rafforzare la risposta transnazionale al traffico di migranti.
  • 10. Prevenire, combattere e sradicare la tratta di esseri umani nel contesto della migrazione internazionale.
  • 11. Gestire i confini in modo integrato, sicuro e coordinato.
  • 12. Rafforzare la certezza e la sistematicità delle procedure di migrazione per gestire in maniera appropriata screening, valutazione e rinvio.
  • 13. Utilizzare la detenzione solo come misura di ultima istanza e lavorare per individuare alternative.
  • 14. Migliorare la protezione consolare, l'assistenza e la cooperazione nel ciclo migratorio.
  • 15. Garantire l'accesso ai servizi di base per i migranti.
  • 16. Responsabilizzare i migranti e le società affinché si realizzino la piena inclusione e la coesione sociale.
  • 17. Eliminare tutte le forme di discriminazione e promuovere un discorso pubblico basato su elementi concreti per modellare la percezione della migrazione.
  • 18. Investire nello sviluppo delle competenze e facilitare il riconoscimento reciproco delle competenze e delle qualifiche.
  • 19. Creare condizioni affinché i migranti contribuiscano pienamente allo sviluppo sostenibile in tutti i paesi.
  • 20. Promuovere il trasferimento più rapido, più sicuro ed economico delle rimesse e favorire l'inclusione finanziaria dei migranti.
  • 21. Cooperare per agevolare il ritorno sicuro e dignitoso e la riammissione, nonché la reintegrazione sostenibile.
  • 22. Stabilire meccanismi per la portabilità dei diritti di sicurezza sociale e dei benefici ottenuti.
  • 23. Rafforzare la cooperazione internazionale e la partnership globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare.



Articolo a cura di
Maris Davis


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