lunedì 19 novembre 2018

Verona, giovanissima nigeriana ridotta in schiavitù denuncia e fa arrestare la sua mamam

A Verona arrestata una «mamam» e il suo compagno per riduzione in schiavitù, tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituzione. Salvate due ragazze nigeriane.


La minaccia del Woodoo
Riti animisti e minacce di morte per loro stesse e per le loro famiglie in Nigeria, che avevano letteralmente terrorizzato due ragazzine nigeriane, uno poco più che maggiorenne, costrette ad obbedire senza alcuna esitazione agli ordini dei loro aguzzini.

Un incubo terminato a fine ottobre per due giovanissime ragazze nigeriane «liberate» dagli agenti della squadra mobile di Verona che hanno arrestato con le pesantissime accuse di riduzione in schiavitù, tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituzione, la loro «mamam» e il braccio destro di quest’ultima.

Una delle ragazze, come ha spiegato il dirigente della Mobile Roberto Di Benedetto, era arrivata in Italia nel 2016 con i barconi, ancora minorenne. E a un’operatrice del centro di accoglienza siciliano in cui era stata ospite, aveva raccontato tutta la sua storia. Il debito contratto in Nigeria con chi le aveva organizzato il viaggio verso l’Europa, la minaccia del woodoo e il futuro segnato sulle strade del Nord Italia.

Quando, ad inizio del 2017, la giovane era fuggita dal centro, gli operatori avevano lanciato l’allarme e la giovane era stata identificata a Verona. Costretta a "vendersi" insieme a un’altra connazionale poco più grande, sulle strade della ZAI di Verona, la zona industriale a ridosso della Fiera.

L’indagine
L’indagine, coordinata dalla Dda di Venezia, ha iniziato a far luce sullo sfruttamento. I poliziotti sono risaliti all'abitazione in via Gaspare Dal Carretto  a Verona dove le due giovani vivevano. E a scoprire che le due dipendevano in tutto e per tutto dagli ordini della «mamam», Lilian Edward, nigeriana di 40 anni e regolare in Italia.

(Video girato dalle forze dell'ordine all'interno della casa dove sono state trovate le due ragazze)

Grazie alle conversazioni intercettate, si è scoperto che era stato il braccio destro di Edward, il camerunense Denis Morgan (35 anni) ad andare fino a Bologna per recuperare la giovane e portarla fino a Verona dove, ad inizio del 2018, aveva iniziato a «lavorare» sulla strada. A marzo, i due aguzzini, si erano spaventati a causa della notizia di una maxi operazioni anti-tratta realizzata in Emilia Romagna e avevano cercato un’altra sistemazione per le due «schiave».

Grazie alla complicità di un’altra nigeriana (denunciata a piede libero per favoreggiamento), i due avevano trovato un altro appartamento sempre in Borgo Roma, dove poi sono state trovate le due giovani ora affidate a una comunità protetta.

Il compagno della mamam
Nei guai è finito anche il compagno della mamam, denunciato a piede libero per sfruttamento. In estate, quando Edward (la mamam arrestata) era rientrata in Nigeria per le vacanze, era stato lui a tenere le fila dell’organizzazione, incassando i proventi dell’attività delle due giovani ragazze. Le indagini ora proseguono per cercare di risalire alle identità di tutti i componenti dell’organizzazione.
(Corriere del Veneto)


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