Due morti e 39 feriti. Salvato anche l'ultimo dei tre i fratellini rimasti sotto le macerie. Scossa di magnitudo 4.0, epicentro in mare vicino al faro di Punta Imperatore. La situazione più grave nelle aree di Casamicciola.
Scossa di terremoto di magnitudo 4.0 nell'isola d’Ischia. Il bilancio è di due morti e 39 feriti. A Casamicciola la situazione più critica con una donna anziana, Lina, che è morta dopo essere stata colpita da calcinacci caduti dalla chiesa di Santa Maria del Suffragio. Si tratta della prima vittima accertata. Tre persone sono state estratte vive dalla macerie di una casa.
I soccorritori hanno appena estratto dalle macerie Ciro, 7 anni, l'ultimo dei tre fratelli rimasti sepolti dopo la scossa. Una corsa contro il tempo con la madre dei piccoli , l’unica della famiglia ad essere riuscita a fuggire durante la scossa, che ha assistito tra pianti e angoscia al salvataggio. Il primo estratto dalle macerie è stato suo marito, poi, dopo poco, il figlio più piccolo di 7 mesi, Pasquale, Mattia il più grande, e poco fa anche il piccolo Ciro rimasto sotto le macerie per oltre 16 ore.
«Assurdo morire per un sisma 4.0»
«È allucinante morire per un sisma di questa entità»: lo afferma Francesco Peduto, presidente del Consiglio nazionale dei Geologi, secondo cui «lascia perplessi come un sisma della magnitudo di quello di Ischia possa provocare danni e vittime nel nostro Paese»
A Lacco Ameno
A Lacco Ameno la scossa si è sentita forte. Gli abitanti di via Borbonica, una zona alta del comune, appena avvertita la scossa sono scappati dalle case. Racconta Tommaso Monti, un giovane fotografo: «Ho visto crollare qualche tetto, ringhiere, muri di contenimento. Una rudere vicino alla nostra casa si è sbriciolato all’istante. Alcune stanze di una villa sono crollate. In giro si sentono solo sirene di ambulanze e quelle dei pompieri. Siamo tutti fuori dalle case con grande paura»
«Mi trovo in una struttura termale di Lacco Ameno. È andata via la corrente. E siamo subito scesi in strada nel viale. Qui nella struttura non risultano per ora feriti. Ho provato ad andare in piazza Maio dove mi dicono ci sono stati danni. Ma col buio è difficile. Sono venuti giù lampadari e tante crepe. Qui nella zona borbonica crolli non ne risultano. Ci hanno fatto uscire dall’hotel, gente coi bagagli è scesa in strada. Aspettiamo istruzioni», così racconta Andrea Petrella, portavoce presidente commissione Camera, da Ischia dove è in vacanza, al telefono Rainews 24.
I soccorsi
Durante la notte, grazie a tre corse appositamente organizzate sotto il coordinamento del Comando generale delle Capitanerie di Porto, hanno lasciato l’isola di Ischia, colpita dal terremoto di ieri sera, 1.051 persone, accolte a Pozzuoli dai volontari della Croce rossa italiana prima di allontanarsi autonomamente. A darne notizia è il Comitato operativo della Protezione civile.
I feriti accertati sono 39, di cui uno grave. Paura anche per i tanti turisti in vacanza sull'isola. In molti sono già rientrati con traghetti straordinari. Anche nel comune di Forio si sono registrati dei crolli, ma per fortuna nessun ferito, mentre per il crollo di una scala una famiglia è rimasta bloccata per ore. È ritornato a funzionare l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno che in un primo tempo era stato evacuato così come sono state allestite delle aree per accogliere gli sfollati.
Gli sfollati
Sono circa 2.600 gli sfollati per il terremoto di Ischia, in base a una prima quantificazione dei sindaci dell’isola. Lo ha detto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, che si trova sul posto. Per gli sfollati l’ipotesi tendopoli è remota: «Speriamo proprio di no ci sono diverse strutture ricettive sull'isola, speriamo possano essere utilizzate»
Iniziate anche le prime verifiche per comprendere negli edifici parzialmente danneggiati l’agibilità. Finora, oltre la palazzina che ha seppellito, per fortuna senza vittime, un intero nucleo familiare, risulta completamente crollata una chiesa del centro storico; calcinacci caduti da questo edificio sacro hanno ucciso una donna anziana. Un’altra vittima nel crollo di un’altra abitazione. Tettoie cadute e cedimento di porzioni di struttura anche in altri comuni dell’isola, come Forio e Lacco.
I collegamenti, bloccati questa mattina per permettere l’arrivo dei soccorsi o il rientro a Napoli dei turisti sgomberati dagli alberghi, sono ripresi con regolarità dal porto di Napoli, non ancora da quello di Pozzuoli.
L’area flegrea
La scossa di terremoto è stata avvertita in maniera distinta anche in alcune zone dell’area flegrea. I comuni dove maggiormente è stato registrato il movimento tellurico sono stati Monte di Procida e le zone alte di Bacoli e Pozzuoli. Al momento non si registrano danni a persone e cose. I sindaci di Monte di Procida, Bacoli e Pozzuoli si sono messi in contatto con la Protezione Civile regionale per le prime valutazioni. Allertati, comunque, la Polizia Municipale e la Protezione Civile locale. A Bacoli la situazione viene seguita direttamente dal vulcanologo, Giuseppe Luongo, assessore alla Protezione Civile, in stretto contatto con l’Ingv. Nei tre centri flegrei non si sono registrate scene di panico. La vita nelle strade della `movida´ e sul lungomare dei tre centri sta proseguendo normalmente.
Il rischio di nuove scosse
Il sismologo Enzo Boschi non esclude che a Ischia possa esserci un nuovo evento sismico dopo il terremoto di lunedì sera: «La prassi ci insegna che in Italia le scosse avvengono spesso a coppie», ha spiegato in un’intervista al Mattino, «per ragioni di prudenza, è pertanto necessario adottare tutte le misure di sicurezza del caso e mettere al riparo da pericoli turisti ed abitanti. Sono certo che la Protezione civile è ben informata di tutti i pericoli del caso e di come prevenirli». Pur sottolineando che non è possibile fare previsioni, Boschi ha osservato che «in base a dati empirici, è spesso ricorrente nel nostro Paese quel fenomeno che in gergo si chiama doppietta sismica: due scosse ravvicinate, l’una a poca distanza dall'altra». In questo senso «dovremo aspettare domani, i prossimi quindici giorni, e in ogni caso fino a un mese da questo primo evento»
Non è terremoto vulcanico
Il terremoto di Ischia non è legato al movimento del magma tipico di un’eruzione vulcanica e per questo motivo non può essere considerato un terremoto vulcanico in senso stretto, ma è anche un terremoto che si distingue da quelli tettonici perché risente delle caratteristiche dell’area vulcanica che l’ha generato, ricca di processi idrotermali importanti. Lo ha detto all’ANSA la sismologa Lucia Margheriti, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). «Quello avvenuto il 21 agosto a Ischia è stato un terremoto poco profondo e avvenuto in un’area vulcanica, ma non legato a un’eruzione in corso: per questo motivo non può essere definito un terremoto di tipo vulcanico»
De Magistris
«La Città Metropolitana di Napoli ed il Comune di Napoli sin dai primi minuti successivi alla violenta scossa di terremoto che ha colpito ieri sera l’isola d’Ischia e l’area flegrea napoletana hanno messo in atto ogni azione per contribuire a sostenere le attività di emergenza, soccorso e assistenza in favore delle persone e dei Comuni così duramente colpiti. Tutti uniti per stare vicini agli abitanti dell’isola e a chi sta operando senza sosta per salvare vite umane» Lo scrive il sindaco di Napoli e della Città Metropolitana Luigi de Magistris anche in un post su Facebook.
Gli aiuti dall'Europa
L’Unione Europea è «pronta a aiutare» l’Italia dopo il terremoto che ha colpito l’isola di Ischia ieri. Lo ha detto il commissario responsabile della gestione delle crisi, Christos Stylianides. «Il mio pensiero va alle famiglie e agli amici delle persone che hanno perso i loro cari e a chi è stato colpito dal terremoto»
(Corriere della Sera)
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