"È iniziata un’importante operazione nella foresta di Boni. Li stiamo snidando dalla foresta", ha detto ieri a Mombasa Nelson Marwa, coordinatore della regione costiera, incontrando i giornalisti. "Faremo tutto il necessario per mettere in sicurezza la foresta e stiamo chiedendo alle comunità locali di stare lontane per evitare incidenti"
La Boni Forest è classificata come riserva nazionale. Santuario occasionale per elefanti, è habitat di bufali, facoceri e di una miriade di altri animali selvatici. E ci sono anche esseri umani, che dipendono, e vi dipendono per il sostentamento.
Dell’opzione di bombardare la foresta si parla da tempo, dopo le crescenti critiche all'operazione “Linda Boni”, lanciata dal governo nel settembre 2015 proprio per snidare dalla Boni forest gli Al-Shabaab. Operazione rivelatasi un fallimento. Fino ad oggi le proteste delle comunità locali e degli ambientalisti, avevano frenato i bombardamenti.
La decisione è stata presa dopo i recenti attacchi nel distretto costiero di Lamu. Venerdì scorso sospetti combattenti Al-Shabaab hanno assaltato nella notte due villaggi passando casa per casa e tagliando la gola a nove uomini non musulmani. Mercoledì in un attacco ad un posto di polizia in villaggio vicino, i terroristi avevano ucciso tre poliziotti dopo un’intera giornata di battaglia con armi pesanti.
Il ministro degli Interni sabato ha imposto tre mesi di coprifuoco notturno di 12 ore a Lamu, nella vicina contea di Tana River e in quella di Garissa.
(Reuters)
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