Pisa, lunedì 3 dicembre 1979
Un giorno Straordinario.
in quel giorno ho vissuto il mio Sogno, il primo di tanti!
Ecco, i portelloni dell'aereo si aprono, entra un filo di aria fresca, siamo in zona e ci stiamo allineando alla perpendicolare di lancio. La prima sortita viene lanciata, poi la seconda, la terza, un altro giro... tutto si svolge così in fretta, ti concentri solo su quello che devi fare. Non posso descrivere i miei sentimenti in quel magico momento.Guardo l'ora, è mezzogiorno e 14 minuti... Un attimo dopo sono solo in mezzo al cielo, attraversato da una brezza di vento, tutto intorno il silenzio, sorretto solo da un pezzo di tela a forma di ombrello, il mio paracadute.
Le sensazioni si susseguono a ritmo frenetico, una gioia immensa pervade il mio cuore, l'emozione e la meraviglia non hanno confini. Non c'è tempo di pensare alle cose che ti hanno insegnato, ma solo di goderti un momento così speciale. Ti senti immerso nell'infinità del Mondo, ti senti fragile ma nello stesso tempo assorto dalla pienezza della felicità.
Guardo giù e vedo il brulicare dei paracadute, i paracadute di quelli "saltati" dall'aereo prima di me; poi vedo che il prato dove toccherò terra si avvicina, ritorna la lucidità, faccio un atterraggio perfetto. Non so quanto tempo è passato da quando sono uscito dall'aereo, non so per quanto tempo sono rimasto a galleggiare nell'aria, non mi importa, so solo che è stata la più bella esperienza della mia vita.
Guardo giù e vedo il brulicare dei paracadute, i paracadute di quelli "saltati" dall'aereo prima di me; poi vedo che il prato dove toccherò terra si avvicina, ritorna la lucidità, faccio un atterraggio perfetto. Non so quanto tempo è passato da quando sono uscito dall'aereo, non so per quanto tempo sono rimasto a galleggiare nell'aria, non mi importa, so solo che è stata la più bella esperienza della mia vita.
La gioia è troppo grande e non si può descrivere. Ripiego il paracadute e arrivo nel punto di raccolta, bevo una bibita e finalmente mi rilasso. Qualcuno è andato finire sugli alberi, a qualcuno si è avvitato troppo il fascio funicolare all'uscita dall'aereo, ma ci siamo tutti e nessuno si è fatto male.
Alle tre del pomeriggio il rientro in caserma. Trovo Paolo, mio vicino di branda, lui non ce l'ha fatta ad arrivare al lancio e adesso viene trasferito in fanteria, andrà a Codroipo, vicino a Udine, insomma proprio dalle mie parti. Per me è la terra di casa, ma per un siciliano come lui quella è la terra dell'esilio. Comunque non dimostra di essere troppo deluso. Telefono a casa, risponde la mia mamma, un nodo in gola mi impedisce di raccontare esattamente quello che ho passato in questa straordinaria giornata.
Per gustare al massimo questo giorno sono uscito in libera uscita da solo, senza i soliti amici. Ho camminato tra i luoghi turistici di Pisa guardando le persone, sorridendo a ragazze che non conoscevo, in molte mi hanno ricambiato quel sorriso. Un'aura luminosa mi circonda, la vedo anch'io e se ne accorgono tutti quelli con cui entro in contatto. Mi sento diverso, mi sento speciale, ho superato una grande prova, ora sono un uomo migliore... Voglio dire migliore nello spirito, migliore nei sentimenti. Sono sensazioni vive che fanno riflettere anche sul senso della vita, sulle meraviglie del mondo che ci circonda... e sul suo creatore.
Domani il secondo lancio, poi il terzo. Saranno altri due giorni straordinari, e finalmente avrò conquistato il mio brevetto di parà.
(dal mio diario, avevo 19 anni)
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