giovedì 26 maggio 2016

Gara di solidarietà per la piccola nigeriana salvata a Lampedusa

Si chiama Favour e ha nove mesi la bimba nigeriana salvata a Lampedusa. Il medico: "Se potessi l'adotterei". Gara di solidarietà per accogliere la piccola nigeriana. Il responsabile dell'ambulatorio, protagonista del film "Fuocoammare", racconta: "Chiamano da tutta Italia, supplicano di potere crescere quella bambina"

La piccola Favour in braccio al medico di Lampedusa
L'immagine della bimba nigeriana di 9 mesi che ha perso la madre durante la traversata dalla Libia ha commosso decine di famiglie italiane che chiamano l'ambulatorio di Lampedusa per sapere se possono adottarla. La piccola si chiama Favour e nelle foto sta in braccio a Pietro Bartolo, il medico responsabile del pronto soccorso dell'isola diventato celebre dopo il documentario "Fuocoammare" di Gianfranco Rosi, Orso d'oro a Berlino.

"Chiamano da tutta Italia, il telefono del nostro ambulatorio già da ieri squilla in continuazione, sono famiglie che vorrebbero adottarla, che supplicano di potere crescere quella bambina. Anch’io ci ho fatto un pensiero, se potessi l’adotterei, ma non sarà possibile perché ci vogliono dei particolari requisiti per poterla adottare ed io ormai ho sessant'anni e non credo che me l’affiderebbero" Bartolo, che ha tre figli ed è sposato con un medico, vive stabilmente a Lampedusa, e anche questa mattina è andato a controllare se la bambina ha trascorso la notte tranquilla.

La mamma di Favour, incinta, è morta per le combustioni da carburante durante la traversata. Gli scafisti l'avevano costretta a rimanere nella stiva del barcone senza aria e senza poter uscire. La bambina è rimasta sola al mondo e presto il suo caso sarà esaminato dal Tribunale per i minorenni di Palermo che potrebbe dichiararla adottabile e affidarla a una casa-famiglia siciliana.
(L'Huffington Post)

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