Caos in Nigeria, dove un attacco dei terroristi di Boko Haram ha consentito a circa 600 detenuti del carcere della capitale del Paese, Abuja, di fuggire dalle celle nelle quali si trovavano imprigionati, nell’ambito di un raid che è costato la vita a dieci persone e a numerosi ufficiali. I dati numerici relativi all’attentato in questo momento sono frammentari e differenti tra loro. C’è chi ha parlato addirittura di una fuga di 800 prigionieri dalla struttura penitenziaria, ma alle forze dell’ordine locali ne risultano duecento in meno. Il totale resta tuttavia considerevole e denuncia uno dei tanti problemi di sicurezza nel Paese africano, dove nei giorni scorsi si sono susseguiti senza soluzione di continuità i rapimenti di preti cattolici e, in alcuni casi, anche la loro uccisione.
Le autorità della Nigeria riferiscono che le forze di sicurezza sono riuscite a rintracciare e arrestare alcune centinaia di evasi, anche se gran parte di loro è riuscita a fuggire e a dileguarsi nel nulla. Così, i militari hanno inviato ulteriori rinforzi in città per dare la caccia ai terroristi.
Stando a quanto hanno affermato alcune fonti governative nigeriane è certamente opera di Boko Haram l'attentato che ha preceduto la fuga di circa 600 prigionieri dal carcere alla periferia della capitale nigeriana, Abuja.
Shuaibu Belgore, alto funzionario del Ministero dell’Interno, dopo l’attacco di ieri notte contro il carcere, ha tenuto a precisare quanto segue: “Evidentemente gli assalitori sono di Boko Haram e sono arrivati appositamente per i loro cospiratori. Fino a questo istante siamo riusciti a recuperare 300 di circa 600 detenuti fuggiti dalle celle” e le operazioni sembrano essere ancora ben lontane dalla loro conclusione.
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