martedì 23 giugno 2015

Nigeria. Due ragazze "fatte esplodere" in un mercato, 30 morti

Ragazze usate come bombe umane. Maiduguri, quando si sono verificate le esplosioni l'area era affollata. I terroristi Boko Haram hanno rapito centinaia di ragazze, donne e bambine ed è convinzione che molte di loro vengano usate, anche contro la loro volontà, come bombe umane.

I terroristi di Boko Haram continuano gli attacchi tra la folla usando le donne-bomba. Nel pomeriggio di lunedì una doppia esplosione ha causato una trentina di vittime nella città di Maiduguri, nella regione del Borno, Nigeria. Una ripetizione di quanto visto in questi mesi ma con modus operandi crudele, per la polizia gli ordigni delle ragazze sono state attivate a distanza.

È l'ennesimo attentato suicida nella maggiore città dello Stato di Borno, nel nord-est nigeriano. Maiduguri tra l'altro è la località dove si sono formati e hanno cominciato la loro lotta contro il governo centrale i fondamentalisti islamici Boko Haram.

Una prima ragazza è saltata in aria mentre stava attraversando il mercato del pesce che in quel momento era affollato. Il luogo si trova nei pressi di un edificio di culto islamico situato nella vicina Baga Road. La seconda giovane donna invece è esplosa mentre sembrava stesse scappando. Le ragazze vengono costrette ad indossare giubbotti esplosivi o nascondere bombe sotto gli abiti mentre il detonatore viene azionato a distanza da complici.

Rapite. I terroristi Boko Haram hanno rapito centinaia di ragazze, forse duemila, donne e bambine ed è convinzione degli osservatori che molte di loro vengano usate, anche contro la loro volontà, come bombe umane. Un esperto artificiere ha spiegato che molti ordigni e cinture esplosive indossate da ragazze e donne sono controllate da dispositivi fatti esplodere a distanza e non possono in alcun modo essere attivate da chi li ha addosso.

Già nelle scorse settimane le forze di sicurezza hanno ipotizzato che un buon numero di donne kamikaze non siano tali. Probabilmente sono state costrette a indossare le cinture esplosive, quindi qualcuno le ha accompagnate vicino all'obiettivo, di solito stazioni di bus e mercati. Alla fine è stato il loro controllore a provocare la deflagrazione. E questo rientra nella campagna di attentati affidati a ragazze e perfino bambine, sequestrate in villaggi e poi impiegate in un’offensiva senza precedenti. Ragazze due volte vittime di Boko Haram.
(Corriere della Sera)



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