giovedì 3 settembre 2015

Arrestato in Spagna ex-trafficante di "diamanti insanguinati" della Sierra Leone

La polizia spagnola ha arrestato un cittadino statunitense di origine belga, Michel Desaedeleer, accusato di essere coinvolto nello sfruttamento di cittadini della Sierra Leone durante la guerra civile nel paese tra il 1991 e il 2002.

Desaedeleer, aveva collaborato con l’ex presidente liberiano Charles Taylor nella compravendita di diamanti in Belgio per finanziare la ribellione armata in Sierra Leone. È stato arrestato all'aeroporto di Madrid mentre si stava imbarcando per gli Stati Uniti, dove è residente. L'uomo arrestato è stato incriminato dalla Corte speciale delle Nazioni Unite per la Sierra Leone. Su di lui pendeva un mandato di cattura internazionale emesso proprio all'inizio di quest'anno.

Un po' di storia. Agli inizi degli anni '90 i ribelli del RUF (Fronte Rivoluzionario Unito) si impossessarono delle miniere di diamanti del nord appoggiati dal dittatore liberiano Charles Taylor.

Il governo della Sierra Leone fu costretto ad intervenire militarmente chiedendo l'aiuto di altri Paesi africani. I ribelli liberiani intanto commettevano orrori e massacri ai danni della popolazione civile, villaggi bruciati, corpi appesi ai pali sulle strade di accesso ai villaggi, mani e braccia tagliate, stupri di massa ai danni delle donne e delle ragazze, reclutamento di bambini soldato, e chi si salvava veniva costretto a lavorare nelle miniere dei diamanti, detti appunto "diamanti insanguinati" perché estratti con il sangue di persone rese schiave e costrette a forza lavorare nelle miniere.

Per tutti questi crimini Charles Taylor è stato condannato al carcere a vita dal tribunale internazionale dell'Aja (aprile 2012). È il primo ex-presidente di uno Stato Africano (Liberia) ancora in vita ad essere condannato per Crimini contro l'Umanità - leggi - Sentenza poi confermata anche in appello il 26 settembre 2013 nella quale si legge "Charles Taylor è sempre stato complice, e per questo colpevole, l'ex-Presidente liberiano non ha mai dimostrato rimorso per le sue azioni". Ora sta scontando la condanna in un carcere di massima sicurezza del Regno Unito.

Il commercio dei diamanti estratti dalle miniere della Sierra Leone serviva a finanziare i ribelli del RUF e il dittatore Charles Taylor. Il 90% di questo "orribile" traffico arrivava proprio in Europa, Olanda e Belgio in particolare.

Solo nel 2000, dopo quasi dieci anni di guerra civile, le Nazioni Unite intervennero a seguito delle preoccupazioni internazionali per il ruolo svolto dal traffico di diamanti nel conflitto nella Sierra Leone.

Il consiglio di sicurezza adottò la risoluzione 1306 il 5 luglio 2000 che imponeva a tutti i paesi del mondo il divieto assoluto dell'importazione diretta o indiretta di diamanti grezzi non controllati dal governo legittimo dalla Sierra Leone che era obbligato ad emettere un certificato di provenienza.

Il commercio dei "diamanti insanguinati" continuò illegalmente anche alla fine del conflitto (2002). Le Nazioni Unite hanno calcolato che i proventi dei diamanti della Sierra Leone sono incrementati di 10 volte, passando da 10 milioni di dollari del 2000 ai 130 milioni di dollari del 2004. 

In base ai rapporti dell'UNAMSIL (forza di pace ONU in Sierra Leone) più del 50 per cento dei diamanti estratti non ha provenienza ufficiale e il contrabbando illegale sta continuando. L'arresto in questi giorni in Spagna di uno di questi trafficanti ne è la dimostrazione.

La vicenda della "Guerra dei Diamanti insanguinati della Sierra Leone" ha ispirato un film "Blood Diamond" con Leonardo Di Caprio e uscito nel 2006


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