lunedì 11 luglio 2016

Sud Sudan, la guerra civile si inasprisce, 200 morti a Juba. L'ONU impotente

Ancora violenza nel Paese reduce di due anni di lotta interna. Presa d'assalto dai militari fedeli al presidente Salva Kiir la residenza del vice-presidente Riek Machar.

Intensi combattimenti sono ripresi a Juba, la capitale del Sud Sudan, nei pressi delle caserme della città e vicino ad una base dell'Onu, tra i soldati fedeli al presidente Salva Kiir e la guardia del vice-presidente Riek Machar, dopo il riacutizzarsi, negli ultimi giorni, delle tensioni tra le opposte fazioni, che va avanti da anni.

In un tweet, la missione Onu a Juba parla di scontri a fuoco con armi pesanti nell'area dell'Un House (UNMISS missione ONU presente in Sud Sudan) "Colpi e raffiche di arma da fuoco sono in corso, dalle 08:25 circa, nei pressi dell'area dell'Un House"
Di nuovo in guerra. Le forze di sicurezza fedeli al presidente hanno attaccato la residenza del vice-presidente, Riek Machar, al momento non presente in Sud Sudan. Ma la situazione è tornata presto calma. Il Sud Sudan "è di nuovo in guerra", ha annunciato alla BBC un portavoce di Machar.

Le forze fedeli al vice-presidente hanno dichiarato che le loro postazioni nella capitale Juba sono state attaccate dalle truppe governative. Il colonnello William Gatjiath, portavoce militare di Machar, ha dichiarato che il presidente Kiir "non è serio sull'accordo di pace". Il governo non ha replicato a queste affermazioni, ma ha dichiarato che "centinaia" di soldati di Machar sono morti domenica e che truppe fedeli al vice-presidente stanno avanzando verso Juba provenienti da varie direzioni.

La condanna ONU. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha "condannato con forza" gli scontri a Juba e ha costituito una commissione d'inchiesta per indagare sugli episodi di violenza e adottare misure opportune per porre fine ai combattimenti e ridurre le tensioni.

La dichiarazione del Consiglio è arrivata dopo la ripresa dei combattimenti il 7 luglio. I combattimenti sono scoppiati dopo l'escalation di conflitti in altre parti del Paese nelle ultime settimane. "I membri del Consiglio di sicurezza hanno chiesto alle parti di accelerare l'attuazione di tutti gli aspetti dell'accordo, comprese le disposizioni chiave sulle misure di sicurezza di transizione, come mezzo per riportare la pace in Sud Sudan"

Conflitto civile. Il Sud Sudan ha cancellato le celebrazioni per l'anniversario dell'indipendenza a causa della crisi economica dovute a più di due anni di conflitto civile. Il Sud Sudan ha ottenuto l'indipendenza dal Sudan il 9 luglio 2011, dopo più di due decenni di guerra con il Sudan.

Il Paese fu di nuovo travolto in un conflitto nel dicembre 2013, dopo che il presidente Salva Kiir accusò il suo vice, Riek Machar, di tramare per mettere in atto un colpo di stato. Lo scontrò portò a un ciclo di omicidi di ritorsione. Il presidente Kiir e l'ex capo dei ribelli Machar hanno firmato un accordo di pace nello scorso agosto (2015), spianando la strada per la formazione del governo di transizione di unità con lo scopo di mettere fine a due anni di lotte civile, ma gli scontri cruenti di domenica scorsa stanno mettendo in discussione anche l'ennesimo accordo per una tregua.

Ban Ki Moon. Prima della riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite era già arrivato l'appello del segretario generale Ban Ki-moon a Kiir e Machar di fare quanto possibile per far cessare "questa insensata e inaccettabile violenza che ha il potenziale di far regredire i progressi fatti finora nel processo di pace". Ban, che si è detto "scioccato e inorridito dalla violenza degli scontri" e ha chiesto azioni determinate per riprendere il controllo della situazione, ha confermato che basi dell'ONU e siti di protezione dei civili sono rimasti presi nel fuoco incrociato.

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