Gli agenti della Squadra mobile hanno fermato un cittadino nigeriano di 29 anni, Enoghayin Egharevba, per sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù. Dalle indagini è emerso che l’uomo ha costretto una connazionale di 24 anni a prostituirsi, minacciandola, picchiandola e facendola vivere nel terrore.
La ragazza ha ottenuto protezione attraverso il protocollo d'intesa firmato nel 2013 tra la Questura e la congregazione Figlie della Carità di San Vincenzo De Paoli di Cagliari (Art. 18, protezione sociale). Era venuta in Sardegna con la promessa di un lavoro. L'ha avuto ma non era esattamente quello che si aspettava. Quando è arrivata a Cagliari, è stata costretta con le botte e le minacce a prostituirsi. Senza possibilità di ribellarsi se non a prezzo di violenze continue.
Il registro con i guadagni delle ragazze controllate dal nigeriano arrestato |
La ragazza nigeriana, che chiameremo Beky, era partita dal paese di origine, nell'Edo State nella Nigeria del sud, il 28 marzo scorso con la promessa di una vita migliore, la possibilità di studiare e trovare un lavoro. Era rimasta in Libia quattro mesi prima di salire su un barcone alla volta dell'Italia, poi era andata a Milano, i primi di giugno. Poi a Bergamo dove il 29enne era andata a prenderla per portarla in Sardegna.
Ma una volta arrivata a Cagliari, il miraggio di una vita migliore si è trasformato in un incubo. La giovane è stata costretta a prostituirsi in viale Monastir. Veniva minacciata costantemente, picchiata quando non guadagnava abbastanza o si rifiutava di andare in strada.
Terrorizzata dal quel rito woodoo che aveva fatto prima di partire e che avrebbe portato alla morte di una zia se non avesse continuato a vendere il proprio corpo. La giovane è stata avvicinata dall'Unità di strada della Caritas, ma
inizialmente non ha raccontato cosa le stava accadendo. Solo dopo alcuni giorni, dopo essere stata picchiata ancora una volta, ha chiesto aiuto allo sportello d'ascolto della Caritas.
inizialmente non ha raccontato cosa le stava accadendo. Solo dopo alcuni giorni, dopo essere stata picchiata ancora una volta, ha chiesto aiuto allo sportello d'ascolto della Caritas.
Il nigeriano arrestato non sfruttava solo Beky, è stato infatti recuperato anche un foglio di carta con i nomi delle altre ragazze nigeriane controllate dal 29enne e un quaderno con i guadagni giornalieri delle ragazze. Beky adesso si trova in una struttura protetta.
Il viaggio di Beky secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine, partita dalla Nigeria quest'anno in marzo e arrivata a Cagliari lo scorso giugno |
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