Gravi episodi di violenza nei confronti di prostitute avvenuti in questi giorni a Torino, Napoli, Roma e Perugia. Sarà anche colpa della crisi economica, ma più spesso si tratta di uomini vigliacchi che se la prendono con le donne, e in questi casi con donne deboli e già di per se violate.
A Torino un rapinatore seriale di prostitute, un torinese 40enne, è stato arrestato dopo l'ennesimo episodio di violenza. L'uomo è accusato di quattro rapine, compiute nella zona di via Sansovino. L'uomo si è giustificato dicendo che lo faceva per mantenere i quattro figli. Ha confessato anche altri episodi, pertanto i "colpi" potrebbero essere ben più numerosi.
Il "delinquente per necessità" faceva salire le prostitute sulla sua auto, le minacciava con un coltello o con una pistola, si faceva consegnare il denaro in loro possesso, e poi le scaraventava in strada. Fondamentale, per la sua identificazione, è stata la collaborazione delle vittime.
A Napoli arrestate 5 persone della Napoli bene per violenza sessuale e rapina ai danni di prostitute nigeriane. I Carabinieri del Comando provinciale di Napoli hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Napoli nei confronti di 5 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di concorso in rapina aggravata e violenza sessuale di gruppo. Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura della repubblica di Napoli, hanno accertato il coinvolgimento dei cinque arrestati in rapine seriali a danno di ragazze nigeriane costrette a prostituirsi a Napoli e provincia. I cinque hanno ammesso che lo facevano solo per divertirsi.
A Roma sono stati proprio alcuni poliziotti ad abusare di alcune prostitute rumene. Le portavano in questura con la scusa che dovevano identificarle e poi abusavano di loro negli stessi uffici della polizia. Quattro anni di reclusione con rito abbreviato per l'assistente della polizia di Stato Roberto Tavano, accusato di concussione e violenza sessuale aggravata, nonché rinvio giudizio con rito ordinario per le stesse accuse di tre suoi colleghi. Per Tavano è stato anche disposto il suo allontanamento dalla polizia.
Si è concluso così davanti al GUP Flavia Costantini l'udienza preliminare che vedeva imputati i 4 agenti della Polfer di Roma Ostiense accusati d'avere abusato dei loro poteri e costretto alcune cittadine rumene dedite alla prostituzione nella zona di via Cristoforo Colombo ad avere con loro rapporti sessuali di ogni tipo all'interno degli uffici del compartimento di polizia dove le avevano portate con la scusa di sottoporle a controlli.
Sempre a Roma arrestati tre tunisini per violenza sessuale e rapina aggravata nei confronti di varie ragazze che si prostituivano in appartamento. Di vitale importanza le descrizioni dei malviventi fornite dalle vittime in sede di denuncia. Le rapine, messe a segno tutte con lo stesso modus operandi, prevedevano un contatto telefonico con le prostitute, con conseguente appuntamento dopo aver pattuito prestazioni sessuali a pagamento. Nel corso degli incontri però, il "cliente" si presentava con un complice e, insieme, le rapinavano dei soldi e le costringevano, mediante la minaccia di un coltello puntato alla gola, a rapporti sessuali non protetti.
Almeno tre le violenze accertate ma gli investigatori ritengono che la banda possa aver colpito in più occasioni confidando nel silenzio delle vittime. Accertamenti sono infatti in corso per verificare se altre persone siano state vittime dello stesso reato.
A Perugia un equadoregno costringeva la moglie a prostituirsi. Un inferno di botte, minacce e di notti passate in strada a prostituirsi. Un inferno finalmente terminato. Un 38enne ecuadoregno è stato arrestato con l'accusa di induzione alla prostituzione ai danni della moglie e di maltrattamenti in famiglia. Si è giustificato dicendo che la famiglia aveva bisogno di soldi.
Lui la aveva costretta a prostituirsi su strada in zona Pian di Massiano. Quando la donna, accompagnata in strada dal marito si rifiutava di prostituirsi l’uomo si accaniva su di lei, minacciandola e usandole violenza. La rabbia del marito non si fermava nemmeno in casa di fronte al figlio minore dove, più volte, la donna a terra in ginocchio e in lacrime aveva più volte scongiurato il compagno.
Finché la donna è riuscita a trovare il modo e il coraggio di chiamare il 112 denunciando ai carabinieri quanto le stava accadendo. Immediatamente allertato il Comandante e i militari della stazione di Perugia, hanno predisposto un servizio in abiti borghesi che ha consentito, dopo alcune ore di osservazione e pedinamento, di trarre in arresto il consorte sfruttatore che si era nascosto nelle vicinanze della moglie per poterla controllare.
Questi sono gli ultimi episodi di cronaca di cui siamo venuti a conoscenza, ma ogni giorno donne e ragazze, già vittime di schiavitù sessuale sono prese di mira da clienti violenti, da uomini vigliacchi che vanno alla ricerca di "soldi facili" e perfino da poliziotti che approfittano delle condizioni psicologiche di queste ragazze in cambio di "favori" sessuali.
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