L'esercito nigeriano ha liberato 566 persone, tra cui 355 bambini, che erano nelle mani di Boko Haram.
Profughi nigeriani nella regione di Diffa in Niger |
L'operazione è avvenuta nella regione del Borno, nella parte nord-orientale della Nigeria. I bambini e le bambine sono stati portati in un centro di riabilitazione, gestito da varie associazioni umanitarie tra cui l'Unicef, dove verranno curati soprattutto dal punto di vista psicologico.
In un'altra operazione in Niger, trentotto combattenti islamici di Boko Haram sono stati uccisi dalle truppe del Niger e del Ciad, nella regione di Diffa, nel sud-est del paese africano. Durante il blitz sono rimasti lievemente feriti anche alcuni soldati dell'esercito regolare. Nell'operazione sono stati sequestrati anche consistenti quantitativi di armi e munizioni.
Intanto il presidente della Nigeria Muhammadu Buhari ha dichiarato di essere disposto a rilasciare i prigionieri di Boko Haram in cambio della liberazione delle oltre 200 studentesse della scuola di Chibok rapite nel 2014, ridotte in schiavitù e ancora nelle mani dei miliziani islamici.
I negoziati erano stati avviati da tempo, ma non sono mai arrivati a conclusione a causa delle eccessive pretese di Boko Haram. Non sappiamo se sia la volta buona per il rilascio delle studentesse, data anche l’instabilità all'interno dello stesso gruppo jihadista. L'Isis infatti aveva annunciato all'inizio di agosto la sostituzione di Abubakar Shekau come leader del gruppo. Lo stesso Abubakar Shekau che il 23 agosto l'esercito nigeriano ha dichiarato di ave ucciso durante un raid aereo - leggi -
Sono ormai sette gli anni che Boko Haram crea terrore nella Nigeria nord-orienatle. Sette anni in cui il gruppo estremista ha ucciso più di 20.000 civili e costretto alla fuga 2,7 milioni di persone, ora disseminate tra Nigeria, Camerun, Niger e Ciad.
Il suo obiettivo era quello di creare nel nord della Nigeria un emirato governato da un’interpretazione radicale della legge islamica. La notizia della liberazione dei 566 prigionieri, del blitz e dell’uccisione di diversi miliziani fa ben sperare, ma gli uomini di Boko Haram si calcola siano ancora nove mila, molti anche giovani laureati che si uniscono al gruppo islamista perché in esso trovano una sicurezza economica e lavorativa, riuscendo così a realizzarsi in una Nigeria dalle mille contraddizioni, ricca di petrolio ma povera di benzina, dove pochi ricchi detengono la gran parte della ricchezza mentre la metà della popolazione vive alle soglie della povertà, ma soprattutto è una Nigeria dove la corruzione ha ormai infettato tutto e tutti.
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