venerdì 16 marzo 2018

Nigeria. L'Oba di Benin City contro il traffico di ragazze

Viene dalla Nigeria, più precisamente dallo Stato di Edo tristemente noto per la tratta di giovani e giovanissime nigeriane coinvolte nella trappola della prostituzione forzata, il pronunciamento dell'Oba di Benin City  contro la tratta.


Chi è l'Oba di Benin. Oba, ovvero “re”, Ewuare II, che da Benin City, capitale dello Stato di Edo, governa il popolo Edo o Benin. Una laurea in Economia conseguita in Gran Bretagna e una specializzazione in Pubblica Amministrazione dalla Rutgers University del New Jersey (Usa), è stato anche ambasciatore della Nigeria in Angola, Svezia e Italia.

Re Ewuare II, Oba di Benin
La sua autorità ha radici nell'Impero Benin, costituitosi in quella regione attorno al 1300 e annesso all’Impero Britannico nel 1897. Il popolo Edo o Benin non è da confondere con la popolazione della moderna Repubblica di Benin, che ha altra storia e collocazione geografica rispetto allo Stato di Edo nella moderna Nigeria.

Ha destato grande interesse negli ambienti nigeriani (e non solo in quelli) il pronunciamento dell'Oba del Benin, Ewuare II, contro la tratta di esseri umani.

Re Ewuare II ha costretto gli sciamani, ovvero i sacerdoti della religione tradizionale, a revocare la maledizione dei riti “juju” cui vengono sottoposte le giovani ragazze prima di iniziare il “viaggio” verso l’Europa. Secondo quei rituali woodoo se le ragazze non ne ripagano il prezzo del viaggio con i proventi del lavoro che verrà loro procurato. Gli spiriti prenderanno la loro vita o quella dei loro familiari perché essi «Leggono tutto e vedono, qualsiasi cosa accada»

Ragazza durante un rituale "juju"
L’iniziativa di Ewuare II, appoggiato dal governatore dello Stato di Edo, può liberare dalla paura molte ragazze e donne nigeriane che non osano ribellarsi alla prostituzione forzata, lavoro loro imposto per ripagare un debito assurdo, che supera anche 25-40.000 euro per un viaggio che ne costa al massimo poche migliaia.

L'Oba è nella cultura del popolo Edo (popolazione dell'Africa occidentale ed in particolare del Delta del Niger in Nigeria) un re e un capo religioso. Il nome Oba (che in molte lingue locali significa re) entrò in uso nel XIII secolo con Eweka I, considerato il fondatore del Regno del Benin. Il ruolo, oggi molto più religioso e culturale che politico (gli inglesi sul finire del 1800 decretarono la fine all'Impero del Benin), si tramanda da allora ed oggi a ricoprirlo è Eheneden Erediauwa (Ewuare II) nato nel 1953 e "incoronato" il 20 ottobre 2016.

Ewuare ha studiato in un collage a Benin City, poi a Londra, poi a Cardiff (laurea in Economia) e infine in New Jersey dove ha conseguito un Master in Pubblica Amministrazione. Ha lavorato alle Nazioni Unite dal 1981 al 1982 ed è stato ambasciatore di Nigeria in Angola, Svezia ed in Italia.

Sin dal suo insediamento l'Oba ha strettamente collaborato con il Governatore dell'Edo State, Godwin Obaseki, eletto il 12 novembre 2016.

L'editto dell'Oba di Benin City. Alcuni giorni fa l'Oba ha chiamato a raccolta (video della cerimonia) tutti i medici tradizionali formulando una sorta di "editto" in cui li obbliga a non mettere in atto giuramenti rituali (che in Italia conosciamo genericamente come riti woodoo o jujù) che costringono giovani donne nigeriane a restituire soldi ad organizzazioni criminali che le portano in Europa (ed in particolare in Italia) a prostituirsi.

Allo stesso tempo l'editto libera (anche con azione retroattiva) le donne dal vincolo e le mette nelle condizioni di denunciare i criminali. Infatti, l'Oba, ha anche pronunciato parole molto dure contro le confraternite che sono alla base della mafia nigeriana che gestisce da decenni il traffico di esseri umani allo scopo di sfruttamento nel mondo della prostituzione e strettamente connesso con lo spaccio di stupefacenti.

Il ruolo dei medici nativi è quello di svolgere, a pagamento, riti che impegnano la ragazza e la sua famiglia alla restituzione del debito accumulato per arrivare in Europa (tra i 25 e i 40 mila euro) pena l'arrivo di maledizioni di ogni genere. Giocando sulla credenza, sull'ignoranza e sul potere acquisito i medici nativi vincolano le vittime a non parlare del proprio giuramento e a restituire fino all'ultimo centesimo il loro debito.

Il "viaggio"
La prostituzione nigeriana in Italia ha subito un'impennata negli ultimi tre-quattro anni, che hanno visto crescere a dismisura le donne "importate" dalla Nigeria. Negli ultimi tre anni ne sono giunte in Italia oltre ventimila.

È un fatto sicuramente importante che risponde, come ha avuto modo di dire lo stesso Oba, alla richiesta forte della comunità internazionale (e solo in parte di quella, distratta, nigeriana) rivolta ai sistemi informali (quelli appunto dei medici tradizionali, degli stregoni e dei ciarlatani nigeriani) di contribuire di mettere fine alla tratta di esseri umani.

Bisognerà aspettare gli effetti, se effetti ci saranno, di questa presa di posizione dell'Oba del Benin. Nei prossimi mesi scopriremo se al già ridotto numero di nuovi arrivi degli ultimi mesi del 2017 e dei primi del 2018 (effetti della politica del governo italiano) si aggiungerà anche un effetto, sicuramente più positivo, di mancanza di nuova carne da macello da inserire nel ghiotto mercato italiano.

Così sarà interessante capire se le ragazze nigeriane, già in Italia o in Europa da tempo, svincolate dal loro giuramento saranno capaci di collaborare con la giustizia e di permettere l'arresto dei criminali che gestiscono un business così redditizio.

Sicuramente trema una parte della comunità residente nigeriana in Italia che ricava importanti utili dai servizi offerti alle "ragazze di strada" (dalle ospitalità alle necessità logistiche o dei servizi, quando non il diretto guadagno su una parte del debito).


Sicuramente l'atto dell'Oba è coraggioso, perché in definitiva, toglie una parte importante dei guadagni ai medici nativi e in qualche modo ne delegittima l'azione. Così come si mette deliberatamente contro alle potente confraternite che da decenni infiammano criminalmente la vita quotidiana in Nigeria. Certo ancora si fa fatica a scardinare una rete di credenze e di ignoranza, di pregiudizi e di complicità, che anche attraverso l'uso di rituali e pratiche di stregoneria, contribuiscono a fare restare in un forte oblio la popolazione nigeriana a vantaggio di criminali e politici corrotti.
(Sancara, Blog sull'Africa)



Articolo a cura di
Maris Davis

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