mercoledì 1 giugno 2016

Piano Nazionale contro la Tratta e il grave sfruttamento

Il 26 febbraio scorso in Italia è stato approvato definitivamente il Piano Nazionale d'Azione contro la Tratta e il grave sfruttamento. Un piano nazionale che, in collaborazione con le associazioni che già operano nel settore, mira ad intercettare i migranti che sono vittime di sfruttamento e riduzione in schiavitù.

Lo scopo è quello di "definire strategie pluriennali di intervento per la prevenzione e il contrasto del traffico e del commercio di persone, oltre che azioni per la sensibilizzazione, alla prevenzione e l'emersione delle vittime. Il piano è propedeutico alla emanazione del nuovo programma unico di assistenza ed integrazione sociale e le relative modalità di attuazione e finanziamento"

Il Consiglio dei Ministri ha adottato il primo Piano nazionale d'azione contro la tratta e il grave sfruttamento degli esseri umani, a norma dell'articolo 9 del decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 24.

La tratta di esseri umani è il mezzo con cui sempre più persone vengono schiavizzate. Riguarda tutti i continenti e quasi tutti i paesi del mondo. Per chiarire perché questo commercio è da considerarsi un tipo di schiavitù e un tipo di violazione dei diritti umani, Anti-Slavery International ha stilato questa lista di domande e risposte. La tratta degli esseri umani è il trasferimento di persone con la violenza, l'inganno o la forza, finalizzato al lavoro forzato, alla servitù, allo sfruttamento sessuale o lavorativo, e a pratiche assimilabili alla schiavitù.

  • Identificazione delle vittime di tratta presenti all'interno dei flussi di richiedenti protezione internazionale.
  • Audizione delle vittime e delle potenziali vittime della tratta di esseri umani avanti alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale.
  • La decisione delle Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale sulla richiesta di protezione internazionale avanzata da una vittima di tratta di esseri umani.
  • Accoglienza dei richiedenti protezione internazionale potenziali vittime e vittime della tratta di esseri umani.
In Italia ci sono circa 120.000 schiave sessuali, il 36% sono ragazze nigeriane, una su tre è minorenne



La tratta degli esseri umani

La tratta degli esseri umani, lungi dall'essere un fenomeno dei secoli scorsi è, purtroppo, una realtà anche oggi.

La tratta è il "trasferimento di persone" con la violenza, con l'inganno o con la forza finalizzato a pratiche assimilabili alla schiavitù come lavoro forzato, sfruttamento o prostituzione coatta.

È un atto criminale ed è punito dalle leggi, come stabiliscono anche i protocolli di Palermo del 2000, stipulato dall'ONU e da 117 paesi nel mondo.

È un fenomeno complesso, molto sommerso dove è difficile arrivare a dati certi e aggiornati.
Alcuni dati

Secondo l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) sono almeno 21 milioni nel mondo le vittime di lavoro forzato, e 5,5 milioni i minori vittime di tratta ai fini di sfruttamento sessuale o lavorativo.
In Europa

Con l'arrivo in Europa di moltissimi profughi e migranti irregolari, è altissimo il numero di persone esposte al rischio di sfruttamento sessuale o lavorativo.
In Italia

La tratta di esseri umani è certamente aumentata anche in Italia, sia per la presenza di mafie locali e internazionali che approfittano della presenza di persone irregolari per sfruttarle, sia perché l'Italia è uno dei paesi di primo ingresso (assieme a Spagna e Grecia) per i migranti che arrivano in Europa.

Le statistiche parlano almeno di 50 mila vittime di tratta finora registrate. Provengono soprattutto da Nigeria, Romania, Albania, e paesi dell'est Europa, impiegate soprattutto nell'agricoltura e nella prostituzione.

Ma numeri ancora più inquietanti sono quelli che non verranno mai registrati ufficialmente e che parlano di almeno 120.000 ragazze di varie nazionalità, vittime di schiavitù sessuale.

Drammatico anche il dato secondo il quale una persona sfruttata su tre è minorenne
L'Unione Europea

Il riferimento è la direttiva 2011/36/UE. Nel 2013 fa il Consiglio d'Europa, aveva dichiarato che l'Italia continua ad avere "insufficiente attenzione alle vittime della tratta e non punisce adeguatamente i loro carnefici"
Il Governo Italiano

Il Governo Italiano, ai sensi dell'art. 9 del decreto legislativo 4 marzo 2014 n. 24 (attuazione della direttiva 2011/36/UE) ha approvato il 26 febbraio scorso il "Piano nazionale d'azione contro la tratta e grave sfruttamento" per il biennio 2016-2018, al fine di definire strategie pluriennali d'intervento per la prevenzione e il contrasto al fenomeno della tratta e del grave sfruttamento degli esseri umani, nonché azioni finalizzate alla sensibilizzazione, alla prevenzione sociale, all'emersione e all'integrazione sociale delle vittime.

Due i binari su cui muoveranno gli interventi
il primo è di contrasto e repressione del crimine di sfruttamento di esseri umani, affidato alle forze dell'ordine,
il secondo di prevenzione e protezione delle vittime, affidato ai servizi sociali e a tutte le associazioni di volontariato e onlus accreditate.

Quattro le parole chiave
Prevenzione, Azione penale, Protezione, Cooperazione

Le novità principali
1. La formazione di tutti gli attori impegnati nel settore
2. Le linee guida per l'identificazione delle potenziali vittime, sia tra i migranti irregolari già presenti nel territorio italiano, sia tra i profughi e i richiedenti asilo in arrivo o appena sbarcati
3. Le procedure operative per la prima assistenza e la presa in carico dei minori

Il Piano nazionale d'azione contro la tratta e grave sfruttamento affinché sia efficace e perché non rimanga solo un elenco di buoni propositi avrà bisogno del pieno appoggio dell'apparato pubblico nazionale e di certo non mancherà, come sempre, l'opera delle associazioni di volontariato che già stanno dando un contributo e un aiuto notevole ai migranti e alle persone sfruttate.

Come per ogni cosa nuova c'è chi plaude a questo Piano e c'è chi ha qualche dubbio. Quello che è certo è che finalmente il mondo politico si è mosso a fianco di tante realtà del "Terzo Settore" che spesso rimangono sole ad operare a fianco delle vittime di tratta e sfruttamento.

Speriamo che sia l'inizio del "risveglio del mondo politico e sociale" che dovrebbe sempre avere a cuore il bene comune di tutti e il desiderio di costruire una società senza schiavi, né persone sfruttate.
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