giovedì 13 ottobre 2016

"Ius Soli". Basta ritardi, il Senato approvi la legge

"Ad un anno esatto dall'approvazione alla Camera, il disegno di legge è ancora fermo in Senato, bloccato da una valanga di emendamenti della destra, e quasi un milione di ragazzi e ragazze restano cittadini di serie B, in attesa di veder riconosciuti i loro diritti"

I nuovi italiani
È passato esattamente un anno da quando la Camera approvò le nuove norme sull'accesso alla cittadinanza italiana per i figli di genitori stranieri nati in Italia o cresciuti fin da piccoli nel nostro Paese. La parte migliore dell'Italia celebrò quel risultato come una storica conquista civile, che finalmente adeguava le nostre leggi alla mutata realtà sociale rappresentando un passo avanti concreto per la vita di tante famiglie, per i diritti e la coesione delle nostre comunità.

Ma dopo un anno tutto questo è solo "carta straccia" perché il disegno di legge è ancora fermo in Senato, bloccato da una valanga di emendamenti della destra, e quasi un milione di ragazzi e ragazze restano cittadini di serie B, in attesa di vedersi riconosciuti i propri diritti. Non possiamo tradire le attese di quei giovani. Le forze politiche di maggioranza devono affrontare con determinazione la questione e garantire una rapida approvazione della legge. In gioco non c’è solo la tutela di una minoranza ma il futuro di una società migliore e più giusta.

Sta riscuotendo successo tra i media la pagina Facebook “Italiani senza cittadinanza”, creata da una quindicina di figli di immigrati che non hanno la cittadinanza italiana, pur avendo vissuto da sempre in Italia ed avendo frequentato regolarmente le scuole. Tra i promotori anche il 23enne triestino Chouaib Bel Mouden "Siamo un gruppo di giovani immigrati tra i 20 ed i 25 anni che hanno sempre vissuto in Italia, frequentando le scuole italiane"

Circa un milione sono i minorenni, figli di genitori stranieri residenti regolarmente in Italia, nati in Italia, italiani in tutto e per tutto, ma non per la legge

Infatti la legge n. 91 del 1992 che regola la cittadinanza italiana, non riconosce l'acquisizione della cittadinanza per lo "Ius Soli" (sei cittadino italiano se nasci in Italia), perché in Italia prevale lo "Ius Sanguinis" (acquisisci la cittadinanza dei tuoi genitori anche se nasci in Italia).

Attualmente, questi minorenni nati in Italia da genitori stranieri potranno chiedere la cittadinanza italiana solo al compimento del 18° anno di età attraverso un complicato e costoso iter burocratico, dimostrando di aver vissuto ed essere sempre rimasti residenti in Italia ininterrottamente, fino ad allora devono rinnovare il permesso di soggiorno assieme ai genitori. Sono bambini e ragazzi che "rischiano" di perdere il diritto alla cittadinanza italiana solo per una gita scolastica fatta all'estero.

Se i loro genitori, per qualsiasi motivo dovessero perdere il permesso di soggiorno per qualsiasi motivo o intoppo, rischierebbero di essere espulsi verso un paese straniero che non conoscono e nel quale non ci sono mai stati.

Sono bambini e ragazzi che parlano italiano, anche con inflessioni dialettali, sono integrati, partecipano alla vita sociale dei luoghi in cui vivono, vanno a scuola esattamente come i loro coetanei "italiani". Ma loro, nati in Italia non sono italiani solo perché i loro genitori sono "stranieri". Ecco queste sono le seconde generazioni di migranti.

Secondo un sondaggio ISPSOS il 64% degli italiani è "molto favorevole" allo Ius Soli, e a questa percentuale si aggiunge anche un ulteriore 15% "abbastanza favorevole". Una percentuale decisamente alta, una realtà del tutto diversa da quella che certi razzisti e pseudo-razzisti vorrebbero farci credere.

Siamo duri, durissimi, con i figli degli immigrati "regolari" nati in Italia e morbidi, troppo morbidi, con i clandestini che arrivano irregolarmente in Italia.

La legislazione italiana attualmente in vigore sulla cittadinanza è quella più rigida tra tutti i paesi europei. Una legislazione che non permette il diritto di cittadinanza nemmeno ai maggiorenni che hanno frequentato regolarmente le scuole italiane. Una legislazione al limite della violazione dei diritti umani.

La proposta di uno "Ius Soli temperato", si può diventare cittadini italiani dopo aver frequentato almeno un ciclo scolastico, ci è sembrato un buon punto di mediazione, ed è quello che prevede il disegno di legge approvato esattamente un anno fa alla Camera, ma ancora fermo al Senato

Il 13 ottobre 2015 la Camera dei Deputati ha approvato con 310 sì, 66 no e 83 astenuti il disegno di legge "Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, e altre disposizioni in materia di cittadinanza" .. "Ius Soli temperato"

Attualmente la legge è ferma al Senato impantanata tra veti incrociati e ostruzionismo delle opposizioni che non vogliono l'approvazione della riforma sulla cittadinanza.

Si allo Ius Soli
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Articolo a cura di
Maris Davis


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3 commenti: