Il rilascio frutto dei negoziati tra governo e fondamentalisti islamici con la mediazione di Croce Rossa e governo svizzero. L’esecutivo nigeriano smentisce che siano stati scarcerati 4 islamisti in cambio.
Foto della liberazione |
Dopo oltre due anni e mezzo di prigionia sono libere ventuno delle oltre 200 ragazze rapite da militanti di Boko Haram in Nigeria, a Chibok. Alcune di loro hanno anche bambini al seguito, come mostrano foto pubblicate in esclusiva dalla Cnn. E molte (almeno 18) sarebbero incinta. Il segno evidente delle violenze subite.
La conferma del governo nigeriano sulla loro liberazione è arrivata dopo le anticipazioni fornite giovedì mattina dalla BBC. Un portavoce del presidente ha spiegato che il rilascio sarebbe il risultato dei negoziati tra il governo e il gruppo fondamentalista con la mediazione della Croce Rossa e quella del governo svizzero.
"Scambio di prigionieri" .. Le giovani sarebbero state liberate in cambio della liberazione di 4 combattenti Boko Haram, ma il portavoce del governo, in una conferenza stampa, ha smentito la notizia. "Questo non è uno scambio. È un rilascio, frutto di negoziati estenuanti e della fiducia maturata da entrambe le parti"
Le ragazze sarebbero state recuperate dai militari in elicottero a Banki , area dello stato del Borno, nel Nordest del Paese, dove la Croce Rossa, che ha fatto da intermediario per la logistica, le avrebbero lasciate poco prima dopo averle recuperate dalle mani dei jihadisti. Le giovani sarebbero state portate prima a Kaduna, e da qui, nelle mani dei servizi di sicurezza nigeriani, a Maiduguri. Proprio nella capitale del Borno, storica roccaforte degli islamisti, il presidente Buhari l’anno scorso ha trasferito il quartier generale dei militari, proprio marcare l’impegno al contrasto ai terroristi.
Proprio in queste settimane l'esercito nigeriano starebbe conducendo un'offensiva su vasta scala nella foresta di Sambisa, dove si nascondono i miliziani.
Terrorismo .. Il rilascio delle 21 ragazze arriva mentre il presidente nigeriano è in partenza per la Germania proprio per chiedere assistenza per la ricostruzione del Nordest della Nigeria, terra devastata dalla violenza del gruppo islamista e dalle rappresaglie dell’esercito nigeriano. Proprio ieri un attentato condotto da una kamikaze ha fatto a Maiduguri almeno una decine di vittime.
Amina .. Fino ad oggi solo una delle ragazze, Amina Ali Nkekiera, è riuscita a liberarsi dalla prigionia. In maggio un gruppo di vigilantes l'avevano trovata ai margini della foresta, vicino al confine con il Camerun in compagnia di un militante del gruppo e con una bambina di pochi mesi. Fu lei a rivelare che delle 218 studentesse ancora nelle mani dei rapitori "6 sono morte". Dopo il rilascio di oggi, sarebbero ancora 191 le giovani che mancano all'appello.
I video .. Il primo video con le ragazze di Chibok era stato diramato nel maggio 2014, un mese dopo il rapimento. Un video nel quale il leader di Boko Haram, Abubakar Shekau, annunciava che le studentesse si erano convertite all'Islam e minacciava di venderle come schiave o darle in spose ai miliziani.
Poi due anni di silenzio, finché lo scorso aprile, un nuovo filmato dell'organizzazione mostrava 15 delle 276 studentesse prelevate dal dormitorio della scuola, vive. In quell'occasione, si parlò di un riscatto di 44 milioni di euro chiesto dai jihadisti per il rilascio. Il 14 agosto in un terzo filmato diffuso dai carcerieri sul web la sedicenne Dorcas che prendeva la parola a nome delle decine di compagne velate tenute in ostaggio e visibili accanto a lei, costretta a dettare le condizioni del rilascio: stop ai raid contro Boko Haram e trattative per la liberazione delle studentesse in cambio della scarcerazione di jihadisti.
La fuga .. Una cinquantina di ragazze riuscirono a scappare da sole, subito dopo il sequestro, saltando giù dai furgoni in movimento o riuscendo a fuggire dagli accampamenti. Un mese dopo, il primo video dei miliziani, con la minaccia di venderle come schiave o di darle in spose agli uomini dell'organizzazione.
Le foto della liberazione
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