venerdì 25 novembre 2016

Nigeria, nel silenzio dei media continuano le persecuzioni dei cristiani

Nel silenzio dei media internazionali continuano gli assalti ai villaggi cristiani da parte di gruppi "peuls" mussulmani nello Stato di Kaduna. 34 le persone uccise, tra di loro anche donne e bambini.


Nei giorni scorsi un gruppo di circa 200 peuls musulmani ha attaccato alcuni villaggi cristiani in Nigeria, nella regione di Kauru, nel sud dello Stato di Kaduna. Nel mirino sono finiti, in particolare i villaggi di Kitakum, Kigam, Angwan Rimi, Angwan Mahaji ed Angwan Makera.

Gli assalti hanno provocato la morte di almeno 34 persone, tra cui uomini, donne e bambini. In alcuni casi è stato necessario un complesso e doloroso riconoscimento, essendo stati completamente sfigurati dalle fiamme. Circa cento abitazioni e numerose chiese sono state ridotte in cenere. Si stima che 4 mila residenti siano fuggiti a seguito della devastazione. Un distaccamento dell’esercito ha raggiunto il posto, ma troppo tardi, quando cioè il massacro era già stato sostanzialmente compiuto.

Gli assalitori sono giunti dalle colline a bordo di jeep sparando sulla gente con mitra e fucili, incendiando tutto quanto trovassero sulla loro strada

Zona in cui vivono i "peuls"
I peuls sono pastori e allevatori nomadi di etnia fulani, mussulmani che praticano la sharia islamica in modo integrale. Vivono tra la Nigeria del nord e il Niger e arrivano fino in Mauritania. Soprattutto nella Nigeria del nord si accaniscono contro le minoranze cristiane soprattutto per rubare bestiame. Sono ritenuti più pericolosi anche degli jihadisti di Boko Haram.

Secondo l’agenzia International Christian Concern, tra il gennaio 2013 ed il maggio 2016, nel corso dei loro raid, hanno ucciso già 826 cristiani, ne hanno feriti altri 878 e raso al suolo 102 chiese. Ciò che angoscia è che tutto questo avvenga nel silenzio generale dei media internazionali.

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