sabato 30 giugno 2018

Camerun, già 180mila anglofoni fuggiti. Rischio grave crisi umanitaria

Sono già 180mila i camerunensi anglofoni fuggiti nelle ultime settimane dall'ovest del Paese.


Una fuga verso la Nigeria del Sud, nella foresta di Cross River, per le rappresaglie del governo di Yaoundé alla loro richiesta di usare l’inglese nelle loro scuole e nei loro tribunali, sullo sfondo di un annoso conflitto separatista.

Sono già 180mila i camerunensi anglofoni fuggiti nelle ultime settimane dall'ovest del Paese verso Cross River, nella Nigeria del Sud, per le rappresaglie del governo di Yaoundé alla loro richiesta di usare l’inglese nelle loro scuole e nei loro tribunali. Sullo sfondo di un annoso conflitto separatista.


Andrew Nkea, vescovo della diocesi di Mamfe, nel sud-ovest del Camerun, parla della violenza “cieca, inumana e mostruosa” dell’esercito nei confronti di una popolazione che si sta schierando con gli indipendentisti più agguerriti, quelli che vorrebbero creare una nuova nazione, l’Ambazonia.

Ai giornalisti è vietato entrare nella regione, dove l’ingresso è consentito solo a pochi operatori umanitari. Le condizioni più preoccupanti riguardano oggi gli ultimi ventimila profughi, molti dei quali non hanno un luogo dove dormire, né cibo né acqua.

Nella speranza di trovare di che nutrirsi, in molti si sono rifugiati nelle foreste che separano i due Paesi, dove hanno trovato però altri pericoli, quali ragni e serpenti velenosi. I più fortunati sono coloro con famiglia in Nigeria, dove hanno trovato rifugio. Senza l’intervento delle Nazioni Unite o dell’Unione africana, c’è il rischio che continui ad aggravarsi questa già gravissima emergenza umanitaria.



Intanto BBC News Africa ha raccolto centinaia di video girati con gli smartphone che documentano le violenze sia dell'esercito che dei ribelli contro la popolazione.

Centinaia di telefoni cellulari hanno documentato le atrocità in Camerun e hanno inondato i social media. La BBC Africa Eye ha così potuto documentare il coinvolgimento sia del governo sia dei ribelli in atti atroci, tra cui torture, incendi e uccisioni a sangue freddo.

Un uomo da fuoco a una casa protetto da un gruppo di almeno 12 uomini vestiti in uniforme, elmetti e cinghie nere, uniformi uguali a quelle di un'unità dell'esercito d'élite in Camerun.

"Voglio morire", un capo villaggio implora i suoi torturatori mentre lo picchiano e minacciano di ucciderlo. Sembrano membri di una milizia separatista.

Video condivisi a decine sui social media dal Camerun negli ultimi sei mesi, alcune delle quali sono state analizzate dalla BBC Africa Eye. Alcuni di loro mostrano villaggi in fiamme. Altri registrano atti di tortura e omicidio. Molti sono troppo violenti per essere mostrati.

Sebbene spesso confusi e difficili da verificare, questi filmati mostrano una nazione che scivola verso una brutale guerra civile mentre il governo cerca di sopprimere un'insurrezione armata nelle aree di lingua inglese del Camerun occidentale.






Articolo a cura di
Maris Davis


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