sabato 2 giugno 2018

Napoli. Avevano stuprato un ragazzina di 12 anni, arrestati tre minorenni

I tre minori arrestati appartengono tutti a famiglie in odor di camorra. Il capo-branco è l'ex-fidanzatino violento che avrebbe abusato della ragazzina anche in passato.


Tre ragazzini di età compresa tra i 14 e i 16 anni sono stati arrestati per ordine della Procura dei Minorenni di Napoli con l'accusa di aver violentato una dodicenne a Castellammare di Stabia (Napoli). I provvedimenti di fermo sono stati eseguiti dalla Polizia.

La ragazzina per un mese non ha detto nulla vivendo in profonda sofferenza ed angoscia ma le sue condizioni emotive erano visibilmente mutate. Temeva di essere incinta, condizione rivelatasi non vera. I suoi genitori ed i suoi insegnanti sono riusciti a farsi raccontare l'accaduto quindi sostenuta da loro ha denunciato di essere stata stuprata da tre minorenni.

La Squadra Mobile ha iniziato con discrezione le indagini che si sono concluse con il fermo dei tre minorenni tra i 14 ed i 16 anni accusati di essere gli autori della violenza. La dodicenne ha raccontato agli investigatori l'incubo vissuto ad aprile. Ha accettato un invito di un ragazzo più grande che già conosceva per, a quanto pare, raggiungere in motorino una festa ma l'invito era una trappola.

Il ragazzo l'ha invece condotta in un luogo appartato, in campagna. È lì sono avvenuti gli abusi di gruppo. Al primo ragazzo si sono aggiunti altri due adolescenti. Durante le violenze, ha riferito la ragazza nella denuncia, gli abusi sarebbero anche stati ripresi con un cellulare. "Nessun trionfalismo né giustizialismo. L'obiettivo della famiglia è solo quello di tutelare la privacy della ragazza", afferma Renato Chiavarone, legale della famiglia. L'avvocato ha confermato che la famiglia ha appreso della notizia del fermo.

Maria Luisa Iavarone, la mamma di Arturo, il ragazzo ferito il 18 dicembre scorso in via Foria a Napoli, ha sottolineato che "bisogna porre subito un argine, stare accanto a questi ragazzi, perché pensano che tutto è consentito". Dopo l'aggressione al figlio, la mamma di Arturo che è docente di Pedagogia nell'Università "Parthenope" di Napoli, è scesa in campo per chiedere non solo la tutela dei ragazzi vittime di atti di violenza e di bullismo, ma anche l'avvio di percorsi di accompagnamento degli stessi minori che ne sono autori.

"Serve una strategia che preveda percorsi di repressione e anche di prevenzione ed avere la consapevolezza che dietro un minore che sbaglia c'è sempre qualcosa che non ha funzionato. Anche quello della violenza è un linguaggio la cui grammatica noi abbiamo il dovere di correggere"
(RaiNew)

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