Sono 150 le vittime degli attacchi del gruppo estremista islamico Boko Haram, che in questi giorni hanno preso d'assalto la zona del nord est della Nigeria facendo strage di uomini, donne e bambini.
I massacri sono avvenuti nei villaggi di Kukawa, vicino al lago Ciad uccidendo 97 persone, una furia omicida che non ha risparmiato neanche i bambini, sono entrati nelle case e hanno appiccato il fuoco, uccidendo tutti, donne che stavano preparando la cena e bambini che giocavano. E poi altre stragi in altri due villaggi nei pressi della città di Monguno che hanno provocato 48 vittime, persone che pregavano in una moschea.
Secondo Amnesty International, almeno 17mila persone, in gran parte civili, sono stati uccisi da Boko Haram dal 2009, e sono circa 1,5 milioni i profughi che hanno cercato rifugio in altre aree del paese o nei paesi confinanti.
Alla fine dello scorso anno il gruppo controllava una zona più o meno delle dimensioni del Belgio, ma grazie all'offensiva militare, decisa in tempi di elezioni, il loro territorio si sta drasticamente riducendo.
Il presidente Muhammadu Buhari, insediatosi al governo dal 29 Maggio, ha avuto numerosi incontri con i vicini Ciad, Niger, Camerun e Benin per istituire una forza regionale al fine di contrastare la minaccia dell'estremismo islamico che non smette di terrorizzare l'intera regione.
(Reuters)

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