L'esercito nigeriano annuncia di aver catturato quattro capi di alto livello della sanguinaria setta islamica Boko Haram. Lo scrivono alcuni media locali, fra cui Nigeria Today. Un portavoce militare, il generale Sani Usman, citato dai media, ha dichiarato che si tratta di arresti la cui importanza è "senza precedenti" e ha aggiunto che i quattro capi terroristi sono ora sotto interrogatorio.
La loro cattura, ha spiegato il militare, è avvenuta a Rann, nel travagliato stato di Borno. Adesso la speranza è che almeno uno dei quattro dia informazioni utili al ritrovamento delle migliaia di ragazze e bambine rapite negli ultimi due anni dalla setta islamica, e ai "campi militari" nascosti nella foresta di Sambisa dove si troverebbero ancora centinaia di miliziani jihadisti.
Anche l'esercito nigeriano non è immune da episodi violenti e atroci perpetrati ai danni di una parte di popolazione mussulmana che è sempre stata considerata fiancheggiatrice delle milizie islamiche Boko Haram. La denuncia di Amnesty International si riferisce ad un episodio avvenuto lo scorso dicembre.
Oltre 350 persone sono state uccise illegalmente dall'esercito nigeriano e alcune di loro sono state bruciate quando erano ferite, ma ancora vive. È Amnesty International a denunciare l'agghiacciante episodio, avvenuto tra il 12 e il 14 dicembre scorso, dopo uno scontro tra i soldati nigeriani e i membri del Movimento Islamico della Nigeria a Zaria, nello stato di Kaduna. La ricerca di Amnesty si basa su testimonianze e sull'analisi di immagini satellitari che hanno individuato una possibile fossa comune.
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