Due milioni e settecentomila di sfollati. Il paese è dilaniato da guerra, corruzione e antichi rancori. 14 milioni di persone, tra cui 400.000 bambini, hanno oggi bisogno di assistenza umanitaria nella regione, ex roccaforte dei militanti di Boko Haram.
Un documento di Medici Senza Frontiere rileva una situazione che potrebbe peggiorare nel corso del 2017. Negli ultimi tre mesi distribuite 810 tonnellate di cibo solo a Maiduguri, la più grande città della regione e capoluogo del Borno State, sufficienti a sfamare per due settimane 26.000 famiglie che vivono in campi informali allestiti dalle organizzazioni umanitarie.
Sono circa 2,7 milioni gli sfollati interni, provocati da una guerra che il governo centrale di Abuja sta combattendo, non solo contro i miliziani jihadisti di Boko Haram, ma forse anche contro gli effetti delle ferite e dei rancori etnici sedimentati e mai risolti, prodotti dalla corruzione ramificata che non cede di un millimetro, oltre che a nuovi impulsi irredentisti di affrancamento dalle multinazionali del petrolio nel Delta del Niger.
Tutto in Nigeria che è il più popoloso paese dell'Africa, con i suoi 176 milioni di abitanti, il 54% dei quali sono bambini, diviso esattamente a metà, fra cristiani e musulmani, e dove le diverse etnie fanno sentire forte la loro rilevanza politica, soprattutto nel Delta del Niger, dove le compagnie petrolifere depredano e inquinano e dove non si è mai del tutto risolta la questione "Biafra"
14 milioni di persone, tra cui 400.000 bambini, hanno oggi bisogno di assistenza umanitaria nella regione, ex-roccaforte di Boko Haram. Da quando il gruppo jihadista ha iniziato i suoi attacchi nel Paese nel 2009, sono state uccise almeno 25.000 persone, e praticamente raso al suole centinaia di villaggi.
Nel Borno State in mezzo a fame e migrazioni forzate, sono quasi spariti i bambini al di sotto dei cinque anni di età. È l’allarmante appello di Medici Senza Frontiere. Non ci sono più nei centri per la cura della malnutrizione, non ci sono più negli ambulatori medici, non ci sono più nei reparti degli ospedali, non ci sono più legati sulle spalle delle loro madri. È singolare non vedere bambini piccoli quando vengono allestiti nuovi campi per gli sfollati interni. Esistono sempre e solo fratelli e sorelle più grandi. Allora, dove sono andati?
Tra il 2013 e il 2015, i civili del nord-est della Nigeria lasciano le proprie case per sfuggire agli attacchi di Boko Haram. Da villaggi limitrofi, a migliaia trovarono rifugio a Maiduguri, capitale dello Stato di Borno, oppure in Camerun, o in Niger, o ancora negli stati nigeriani più a Sud.
Il governo nigeriano, con una coalizione che comprende, oltre all'esercito nigeriano, anche quelli di Niger, Ciad e Camerun, nel 2014 ha lanciato un'offensiva, che si è intensificata l’anno successivo. Mentre i combattimenti jihadisti continuavano a mettere bombe, distruggere, villaggi e rapire ragazze, milioni di civili sono stati sradicati dalle loro terre, spogliati di qualsiasi mezzo di sopravvivenza.
La mancanza di cibo e di nutrienti essenziali ha portato a tassi di malnutrizione preoccupanti. La malnutrizione spazza via la resistenza di un bambino o di un anziano alle malattie più banali. E allora un focolaio di morbillo diventa mortale. Malaria, diarrea e infezioni respiratorie hanno decimato la popolazione, la mancanza di vaccinazioni ha fatto il resto.
Solo lo scorso giugno, il governo nigeriano ha dichiarato l’emergenza alimentare nello Stato di Borno. Ormai troppo tardi. Troppi bambini e neonati avevano già perso la vita a causa della malnutrizione, aggravata da infezioni e malattie prevenibili. Sono state vittime della fame. Le proiezioni nutrizionali svolte in diverse località del nord-est nei mesi tra maggio e ottobre 2016 hanno rivelato che il 50% dei bambini sotto i cinque anni sono acutamente malnutriti.
Nel mese di luglio, secondo i report redatti dall’ONU, quasi un quarto di milione di bambini di quelle aree è affetto da malnutrizione grave. E almeno 75.000 bambini nel nord-est della Nigeria rischiano di morire per la fame nei prossimi mesi. Il prezzo degli alimenti di base è salito alle stelle. E un numero sempre crescente di famiglie residenti o sfollate, semplicemente non può permettersi di mangiare.
La distribuzione gli aiuti umanitari al di fuori della capitale Maiduguri è estremamente difficoltosa. Le aree periferiche sono isolate e la lotta a Boko Haram infuria ancora in questi mesi attorno a villaggi rasi ormai al suolo. L’agricoltura è annientata, i mercati rimangono vuoti, il personale sanitario e le strutture mediche sono in condizioni gravose.
Un milione e 800mila bambini non vanno più a scuola a causa degli attacchi da parte dei combattenti di Boko Haram, della distruzione degli edifici scolastici e dalla mancanza di insegnanti. I civili rimasti sono alla disperata ricerca di cibo, e hanno bisogno di assistenza medica, comprese le campagne di vaccinazione. Il ministero della salute nigeriano, con il supporto dell’OMS, si propone di raggiungere più di 75.000 bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 15 anni, in 18 campi di sfollati, tra cui Muna Garage, Custom House e Fariy, per le campagne di immunizzazione.
La nota di Medici Senza Frontiere .. "Nonostante nei mesi recenti sia aumentata l’assistenza umanitaria, sono centinaia di migliaia le persone in aree prive di accesso a cibo, acqua e assistenza sanitaria. Dunque, senza un significativo ampliamento degli aiuti umanitari da parte delle organizzazioni nazionali e internazionali la situazione potrebbe peggiorare nel corso di quest'anno appena cominciato. Negli ultimi tre mesi, abbiamo distribuito 810 tonnellate di cibo a Maiduguri, la più grande città nel nordest della Nigeria, un quantitativo sufficiente a sfamare 26.000 famiglie per due settimane. Le più vulnerabili sono quelle che vivono in campi informali non riconosciuti dalle autorità e che per questo non ricevono assistenza. Siamo un’organizzazione medica e di solito non ci occupiamo della distribuzione di cibo ma ci sono persone che vivono in condizioni disperate. Finora non sono intervenute altre organizzazioni, dunque siamo stati costretti a colmare questa lacuna"
In fuga dallo stato di Borno. Solo a Maiduguri sono ospitate in campi di fortuna almeno un milione di persone fuggite dal Borno State, sono fuggite dalla violenza e dalle condizioni d’insicurezza provocate dal conflitto tra gruppi armati e forze armate nigeriane.
"Molte sono arrivate senza nulla, non ci sono possibilità di guadagno, il costo del cibo è più che raddoppiato in dodici mesi, e anni di violenza e insicurezza hanno messo a dura prova la capacità di far fronte a una situazione del genere"
Oltre a gestire due grandi centri sanitari e due centri nutrizionali per bambini affetti da malnutrizione acuta, lo staff di MSF assicura l’approvvigionamento di acqua a Maiduguri, con circa 80.000-100.000 litri al giorno. È una misura d’emergenza per assicurare acqua potabile, prima di una soluzione più a lungo termine. Si stanno costruendo nuove latrine, sostituendo quelle esistenti e riabilitando i pozzi nel centro di Maiduguri.
L'aumento dell'assistenza alimentare. Il bisogno di assistenza alimentare è destinato ad aumentare a partire da marzo, da quando cioè le scorte dello dello scorso anno termineranno. Potrebbe essere l’inizio del periodo tra l'esaurimento dei granai dell’ultimo raccolto e l'arrivo del nuovo raccolto.
"Un’alimentazione adeguata permette non solo, ovviamente, di alleviare la fame, ma anche di contrastare le infezioni, come malaria e diarrea, che raggiungono un picco durante la stagione delle piogge, agli inizi di giugno. “Esiste una correlazione letale tra il periodo di tempo che intercorre tra la fine delle scorte e il nuovo raccolto, con la stagione delle piogge, nel momento in cui le difese immunitarie si abbassano per la mancanza di nutrimento adeguato, il numero delle infezioni aumenta. Questo è particolarmente vero per i bambini e può renderli molto vulnerabili alla malnutrizione severa e allo sviluppo di complicazioni”
Un circolo vizioso costato la vita a decine bambini in pochi mesi. Nella sola Maiduguri, da giugno a ottobre dello scorso anno, questo circolo vizioso ha avuto conseguenze letali su centinaia persone. Ad agosto, 75 bambini su 369 ricoverati nel centro nutrizionale di Medici Senza Frontiere sono morti. A novembre, quando la stagione delle piogge si è conclusa e le condizioni mediche dei pazienti sono diventate meno critiche, sono morti altri 21 bambini su 250 ricoverati.
“Durante l’estate, abbiamo dovuto assistere un numero enorme di bambini con gravi complicazioni anche se ora la stagione ci sta dando un po’ di tregua, ciò non significa che l’emergenza sia finita”. La preoccupazione aumenta anche per le centinaia di migliaia di persone senza cibo, acqua o assistenza medica, che vivono in zone dello Stato di Borno, in cui le organizzazioni umanitarie non possono ancora entrare.
Medici Senza Frontiere nello Stato di Borno. Qui, nella regione della Nigeria al momento più pericolosa, lo staff di MSF sta gestendo 11 (undici) centri sanitari ed effettuano visite regolari in altri cinque centri sanitari.
(Fonte dati: Medici Senza Frontiere)
(Fonte dati: Medici Senza Frontiere)
Ecco la testimonianza di una famiglia in fuga
"Riusciamo ad avere cibo una volta ogni tanto, ma non regolarmente. Se siamo fortunati, ma spesso capita di non avere altra scelta che andare a dormire affamati. L'unico lavoro che riusciamo a trovare è nelle fattorie del posto, ma non è sempre possibile lavorare lì. A volte dobbiamo elemosinare il cibo in città"
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