mercoledì 21 febbraio 2018

Nigeria. Decine di studentesse scomparse dopo attacco di Boko Haram. Si teme un rapimento di massa

Boko Haram ha attaccato il villaggio di Dapchi in Nigeria e decine di ragazze in inizialmente fuggite non sono ancora state rintracciate. Si teme l'ennesimo rapimento di massa.


Boko Haram torna a colpire. La polizia ha confermato che sono scomparse 111 ragazzine ma, ha precisato, "non ci sono ancora conferme sul fatto che siano state rapite"

Decine di studentesse, più di cento, di una scuola attaccata la sera del 19 febbraio dai jihadisti di Boko Harams sono scomparse. Lo riporta la Bbc citando il governatore dello stato di Yobe, dove è avvenuto il blitz dei terroristi islamici.

La maggior parte delle studentesse e degli insegnanti sono riuscite a scappare la sera dell'attacco dopo aver sentito gli spari dei jihadisti che si stavano avvicinando alla scuola nel villaggio di Dapchi (nord della Nigeria, Stato di Yobe). Quattro anni fa, Boko Haram rapì oltre 270 studentesse nella città di Chibok e che scuscitò l'indignazione di tutto il mondo con la campagna #BringBackOurGirls



Studenti e insegnanti della Girls Science Secondary School sono fuggiti nella boscaglia, temendo di essere rapiti dai combattenti. Due giorni dopo decine di allieve non sono ancora ritornate a casa, sollevando i timori delle loro famiglie, che le hanno anche cercate invano nei villaggi vicini.

Secondo il personale scolastico al momento dell'attacco nell'istituto c'erano 710 studentesse dagli 11 anni in su. "Le nostre ragazze sono scomparse da due giorni e non sappiamo dove si trovino", ha detto Abubakar Shehu, zio di alcune delle giovani: "ci è stato detto che erano fuggite in altri villaggi, ma siamo stati in tutti quelli menzionati, senza successo. Iniziamo a temere che sia successo il peggio e abbiamo paura di dover affrontare un nuovo scenario come quello di Chibok"

Mentre il paese si svuotava nel fuggi fuggi generale, le studentesse in preda al panico si sono nascoste nella boscaglia. «La ragazze se ne sono andate nella foresta prima dell’arrivo dei miliziani» ha ricostruito la polizia locale parlando con la Cnn.

Gli estremisti di Boko Haram si sarebbero avventati sulle provviste della scuola, portandole via insieme a macchinari medici e tecnologici. E poi avrebbero messo le mani anche su 111 ragazzine rimaste indietro. «Portate via»


«Ho visto ragazze urlare e chiedere aiuto a bordo di tre veicoli Tata» ha riferito alla Reuters un uomo di un villaggio vicino costretto dai miliziani a indicare loro la strada. L’agenzia di stampa britannica ha raccolto altre testimonianze ma sempre in forma anonima visto che le forze di sicurezza nigeriane hanno vietato alla gente di parlare della scomparsa delle ragazze.


Processo di massa. Proprio la settimana scorsa, nel primo grande processo contro Boko Haram, un tribunale nigeriano ha condannato 205 imputati e ne ha rilasciati 475. L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Unhchr) si è detto «preoccupato» per il maxi processo a porte chiuse che le autorità nigeriane hanno avviato nei confronti di oltre 2.300 presunti miliziani.

Il gruppo jihadista Boko Haram, il cui nome significa "l’educazione occidentale è un peccato", conduce dal 2009 una sanguinosa insurrezione nel nord-est della Nigeria, che ha portato alla morte di oltre 27mila persone. L’organizzazione ha già rapito migliaia tra donne e bambini (si calcola almeno duemila che siano ancora prigioniere), ma è stato solo dopo il rapimento di 276 studentesse di scuola superiore a Chibok, nel 2014, che è scattata un'ondata di indignazione globale, dando al gruppo una tragica notorietà sulla scena internazionale.
(RaiNews)



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