Chi fa male a una donna è sempre un vigliacco, bianco o nero, italiano o straniero.
Jessica Valentina Faoro, foto dal profilo Facebook |
Un 40enne ha ucciso una 20enne a coltellate dopo essere stato respinto. Ma lui è bianco e italiano e nessuno griderà all'orrore.
Jessica Valentina Faoro è morta a 20 anni. Aveva la faccia di una bambina perché era ancora una bambina. È stata uccisa a coltellate questa mattina in un appartamento di via Brioschi, a Milano. Ci sarebbe un rifiuto dietro l'omicidio ed ecco perché lo possiamo definire "femminicidio", il sesto dall'inizio dell'anno.
Secondo una prima ricostruzione della polizia, la ragazza è stata aggredita dall'uomo che la stava ospitando solo da qualche giorno. L'uomo avrebbe atteso l'uscita della moglie da casa per approcciare la giovane e poi ammazzarla.
"Ho una ragazza morta in casa" avrebbe detto l'uomo al portinaio. Nel 2014 era stato denunciato per stalking da una collega.
Il corpo della ragazza è stato trovato al secondo piano di un palazzo in via Brioschi 93, a Milano, di proprietà di una cooperativa di tranvieri. Si chiamava Jessica Valentina Faoro e aveva 20 anni, secondo i primissimi accertamenti, la ragazza è stata uccisa con due coltellate alle 4 del mattino, anche se il delitto è stato scoperto solo alle 10.30.
Per l'omicidio è stato fermato un tranviere di 40 anni, Alessandro Garlaschi. L'uomo stava ospitando la ragazza dopo che quest'ultima era uscita da una comunità di ragazze-madri.
La sua posizione è ora al vaglio della polizia fin da questa mattina. Garlaschi vive insieme con la moglie nella casa dove è stata trovata la ventenne. La ragazza, figlia di un macchinista dell'Atm che lavora sulla linea Verde, con un passato complicato alle spalle, viveva in quella stessa abitazione da una decina di giorni, dopo essere uscita da una comunità per ragazze madri. Durante l'interrogatorio con la pm Cristina Roveda, durato ore, l'uomo avrebbe fatto alcune parziali ammissioni. La moglie, invece è stata portata via in lacrime per essere sentita dagli inquirenti in questura.
È necessario spiegare quanto siano importanti le parole, soprattutto quelle scritte e postate online dai media, nella narrazione della violenza sulle donne, il termine "omicidio" non basta a descrivere una donna ammazzata da un marito, da un fidanzato, da un ex, da qualcuno che voleva avere potere su lei
Jessica nel suo ultimo post su facebook aveva scritto
"Un giorno senza sorriso è un giorno perso"
"Un giorno senza sorriso è un giorno perso"
Ma l'omicidio di Jessica, o meglio il suo femminicidio, passerà sotto silenzio soprattutto perché è italiana lei ed è italiano lui. Sì, ed è questo il punto: lui non è uno "sporco negro". Per questo nessun politico in campagna elettorale si struggerà per la sua morte. Perché non potrà essere strumentalizzata.
E anche perché per la maggior parte degli italiani (e anche delle italiane) la morte di una donna per mano di un uomo che diceva di amarla è un male necessario, un naturale inciampo nella strada dei sentimenti. Nascere donna è ancora il peccato dei peccati, originale appunto. Se poi il tuo assassino non è un immigrato è ancora peggio perché sarà presto dimenticato.
(La Repubblica)
Ciao Jessica, da lassù, mentre danzi con gli angeli nei prati azzurri del cielo, veglia su questo mondo ingiusto e ipocrita
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