mercoledì 21 febbraio 2018

Paola Egonu, la nigeriana d'Italia campionessa di pallavolo

20 anni, nata in Italia da genitori nigeriani. Ha appena vinto la Coppa Italia di pallavolo femminile 2018 con il Novara, battendo in finale il Conegliano.


Novara ha vinto la Coppa Italia 2018 di volley femminile: le Campionesse d’Italia hanno sconfitto Conegliano per 3-1 (25-17; 14-25; 25-21; 25-23) nella Finale del PalaDozza di Bologna e hanno scritto il loro nome nell'albo d’oro di questa manifestazione per la seconda volta nella storia dopo l’apoteosi del 2015. Le ragazze di coach Barbolini mettono così in bacheca il secondo trofeo stagionale dopo la Supercoppa Italiana vinta quattro mesi fa battendo proprio le Pantere che nei match decisivi soffrono l’incisività delle piemontesi.

Le venete hanno perso il secondo scontro diretto in questa annata sui quattro giocati e rimangono ancora a bocca asciutta: la capolista della Serie A1 ora dovrà puntare tutto sullo scudetto e sulla Champions League. La Igor ha ampiamente meritato questo successo, scucendo la coccarda dal petto di Conegliano che non riesce a difendere il trofeo conquistato lo scorso anno.

Show personale di una scatenata Paola Egonu che ha deciso la partita. L’opposto ha messo a segno 25 punti ed è stata premiata come MVP del torneo, una giocatrice sbalorditiva che ha attaccato a tutto campo e che ha demolito le avversarie.



Chi ha avuto la fortuna di vederla giocare da giovanissima aveva capito subito che nel mondo della pallavolo italiana e mondiale si sarebbe sentito parlare a lungo di lei: Paola Egonu domenica sera guidando Novara al trionfo in Coppa Italia ha ufficialmente aperto una nuova era nella pallavolo femminile italiana di club: quella che verrà ricordata con il suo nome.

Non abbiamo paura di esporci in maniera così perentoria perché la carriera di Paolina è stata un crescendo di emozioni e di prestazioni che ha travolto anche gli addetti ai lavori, in primis noi dell’informazione. Abbiamo avuto la fortuna di raccontare molti dei suoi exploit: da quella primavera del 2014, quando con poche partite di B1 sulle spalle esordì con la maglia azzurra dell’U19 in una qualificazione continentale a Montesilvano. Sulla panchina della baby Italia sedeva Davide Mazzanti (l’attuale ct) che per superare una Polonia più quotata decise di tenere nascosto il talentino di Cittadella sino allo scontro diretto quando la lanciò in campo venendo ripagato da una prova super da Paolina.

Pochi mesi più tardi Marco Bonitta la fece esordire con la maglia della seniores e il 17 maggio in una amichevole con la Repubblica Ceca siglò il suo primo punto chiudendo il match su una alzata di Tai Aguero.

In quattro anni Paola Egonu ha scalato il mondo per tre stagioni dividendo la sua carriera tra Club Italia e nazionale, giocando a soli 16 anni il World Grand Prix (2015), anno in cui vinse il Mondiale U18 di cui fu MVP. A diciassette ha contribuito a far superare all'Italia una doppia qualificazione olimpica e giocando da titolare la sua prima Olimpiade a Rio 2016, facendo con la squadra federale il record di punti in una partita della massima divisione 46.

Poi l’estate scorsa dopo aver condotto le Azzurre all’Argento nell’ultimo World Grand Prix, la scelta di Novara, per lavorare agli ordini del “guru” del nostro volley Massimo Barbolini. Con la maglia dell’Igor Paola è cresciuta ulteriormente e nella due giorni del PalaDozza ha mostrato tutto il suo “strapotere” sottorete, che la rende superiore a tutte le giocatrici italiane degli ultimi 30 anni e ci ricorda quello di un atleta inarrestabile, anche lei di colore ma statunitense: Keeba Phipps.

Insomma la domanda che ci è passata per la testa uscendo dallo storico palazzo bolognese è stata: Paola come Keeba? C’è una sola persona che può darci la risposta: Massimo Barbolini, che le ha allenate entrambe.
(Volley Magazine)

Breve Biografia
Paola Ogechi Egonu nasce il 18 dicembre del 1998 a Cittadella, in Veneto, da genitori nigeriani. Inizia a giocare a pallavolo nella squadra della sua città natale. A quattordici anni ottiene la cittadinanza italiana (quando suo padre riesce a farsi assegnare il passaporto italiano), per poi entrare a far parte, nel ruolo di schiacciatrice, della società federale del Club Italia. Nella stagione 2013/14 disputa il campionato di serie B1.

La stagione successiva Paola Egonu gioca in serie A2, sempre con il Club Italia, e si aggiudica il campionato mondiale Under 18 con l'Italia. Nel corso della rassegna viene premiata anche come migliore schiacciatrice.

Nello stesso periodo gioca anche per la nazionale Under 19, con la quale vince la medaglia di bronzo nel campionato mondiale di categoria. e per la nazionale Under 20. Intanto, Paola Egonu alterna la carriera sportiva con quella scolastica. Studia ragioneria a Milano. Torna a Galliera Veneta, il paese in cui è cresciuta e in cui vivono i suoi genitori, una volta ogni due settimane, per il week-end.

Sempre nel 2015 viene convocata, ad appena sedici anni, per la prima volta nella nazionale maggiore. Forte di un'altezza di 1 metro e 90 centimetri, grazie alla quale è in grado di arrivare a un'elevazione di 3 metri e 46 in salto, Paola Egonu disputa il Grand Prix con la nazionale azzurra di volley.

Nella stagione 2015/16 disputa il suo primo campionato di serie A1 con il Club Italia e contribuisce a far qualificare la nazionale maggiore di pallavolo al torneo di volley dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. Convocata dal commissario tecnico Marco Bonitta per la rassegna a cinque cerchi, scende in campo, a nemmeno diciotto anni, sin dalla prima partita delle azzurre, disputata contro la Serbia.

Paola Egonu diventa, così, una delle protagoniste annunciate delle Olimpiadi italiane, anche per le sue origini. Lei, che si definisce "afroitaliana", ogni due anni torna in Nigeria, durante le vacanze di Natale, per andare a trovare le sue cugine e i suoi nonni.


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