lunedì 14 marzo 2016

Repubblica Democratica del Congo, autorizzato il rientro di 66 bambini adottati in Italia

La Repubblica Democratica del Congo autorizza il ricongiungimento di 66 bambini con le loro famiglie in Italia. Il ministro degli esteri Paolo Gentiloni, si è detto "molto soddisfatto" del risultato e auspica che i piccoli possano abbracciare presto i loro genitori adottivi.

La notizia resa nota dalla Farnesina riprende l'annuncio dell'ambasciata italiana a Kinshasa. Il ricongiungimento di questo nuovo gruppo di bambini si aggiunge a quello di altri 14 già autorizzato a metà febbraio.

Il ministro Gentiloni confida che "la buona cooperazione in corso con le autorità congolesi possa proseguire nella sollecita azione della Commissione Adozioni Internazionali affinché le procedure vengano completate e i bambini possano presto abbracciare le famiglie adottive"

Alcune famiglie adottive italiane con i loro bambini congolesi
L'autorizzazione del ricongiungimento rappresenta un autentico traguardo per i rapporti diplomatici tra Repubblica Democratica del Congo e Italia messi a dura prova nel 2013 per presunti casi di violenze su bambini e di adozioni da parte di coppie omosessuali, vietate sia in Congo che in Italia. Allora fu una scusa per mascherare gravi mancanze e veri e propri "brogli" nel sistema di concessione delle autorizzazioni nello stesso stato africano - leggi -

All'epoca Kinshasa sospese le adozioni internazionali. Il "braccio di ferro" fra i due Stati è giunto al termine nel maggio 2014, quando un aereo proveniente da Kinshasa portò a Roma 31 bambini congolesi adottati da famiglie italiane.

Situazione geo-politica della Repubblica Democratica del Congo. Ventennale ormai la crisi umanitaria delle regioni minerarie del Nord e Sud Kivu dove si registrano infiltrazioni di bande armate dai confinanti Rwanda e Uganda. Nella regione pur essendo presente una missione di pace delle Nazioni Unite si registrano violenze continue ai danni della popolazione e il più alto numero di stupri al mondo.

Come se non bastasse il presidente Joseph Kabila, in carica dal 2001, ha chiesto e ottenuto la candidatura per un quarto mandato provocando proteste di popolo. Già le precedenti elezioni, quelle del 2011, furono svolte in un grave clima di tensione e con forti ombre sulla loro regolarità.

È in questo quadro critico che si sta sviluppando anche il problema delle adozioni con l'Italia.
(Maris)

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