Human Rights Watch rivela come le donne siano scelte a sorte dai soldati, stuprate e quindi "riassegnate a nuovi combattenti dopo che si è consumata la violenza"
Un rapporto dell'osservatorio internazionale Human Rights Watch fa luce su un crimine orrendo compiuto dai miliziani dell'Isis, donne e ragazze prigioniere sottoposte ad ogni tipo di violenza sessuale. I miliziani ISIS organizzerebbero un'estrazione a sorte per decidere quali donne violentare. Donne e ragazze ma anche bambine, addirittura di otto anni. L'estrazione consente di "assegnare" le varie vittime ai diversi aguzzini, che oltre alla violenza traggono piacere anche dalla tortura psicologica delle malcapitate.
Nei territori iracheni controllati dallo Stato Islamico, in particolare, lo stupro delle prigioniere e delle donne civili sarebbe una triste abitudine, mentre le bambine vengono convertite all'islam a forza e quindi date in sposa ai guerriglieri, che dal matrimonio in poi ne sono proprietari.
Il quotidiano britannico Daily Mail racconta le storie di diverse donne rapite e violentate, in quello che esse stesse descrivono come un perverso film dell'orrore, con le donne stuprate a turno e quindi consegnate a nuovi torturatori in attesa di affrontare l'ennesimo supplizio. "Gli uomini dell'ISIS sono semplicemente delle bestie"
Dodicenne rapita e stuprata da sette miliziani, il suo nome estratto alla "lotteria". Legata, picchiata e stuprata da più uomini, è successo a una ragazza yazidi di appena 12 anni rapita nella sua casa in Iraq. Il suo nome era stato "estratto" e il suo destino era in balia di un gioco perverso.
È stata legata, picchiata e stuprata più volte, da diversi uomini, si pensa sette. La vittima è una bambina di 12 anni di religione yazidi, rapita dai miliziani dell'Isis in Iraq e portata via dalla sua casa. Lei è una delle tante piccole prigioniere nelle mani dei jihadisti, che hanno dato vita a un macabro gioco: il nome della piccola è stato estratto da una sorta di "lotteria".
La storia è solo uno dei racconti agghiaccianti riportati da quelle donne che sono riuscite a scappare dalle grinfie dei militari dell'impero del Califfo. Anche la piccola è riuscita a fuggire e le sue parole spezzano il cuore. "Li ho supplicati di non toccarmi e di lasciarmi andare. Ero solo una ragazzina e ho chiesto loro cosa volevano da me. Mi hanno stuprata per tre giorni"
La notizia è stata diffusa dall'organizzazione Human Rights Watch che ha denunciato diversi rapimenti e stupri da parte dell'ISIS anche nei confronti di bambine, poi costrette a sposarsi con il proprio carnefice e a convertirsi all'Islam. Nei confronti delle donne di religione yazidi l'organizzazione umanitaria parla di un vero e proprio sistema organizzato di schiavitù e violenze sessuali, un crimine di guerra a tutti gli effetti.
Isis, parla una schiava del sesso, "Violentate ogni mattina". Il Daily Mail raccoglie la testimonianza di una delle schiave yazidi di 17 anni, catturata durante l'assalto dei miliziani al suo villaggio, "Era come scegliere tra due morti senza morire davvero"
L'altra faccia dell'orrore Isis, quella della brutalità inflitta alle così dette "schiave del sesso" del Califfato. Ragazzine, a volte bambine, vendute ai miliziani o rapite alle loro famiglie e costrette a sottostare alle sevizie. La testimonianza è quella di una 17enne, comprata da un combattente ceceno ad una "asta di vergini" insieme a sua sorella di appena dieci anni.
"Le ragazze sono state portate in una stanza con 40 uomini e loro hanno iniziato a scegliere" racconta la ragazza, rapita lo scorso agosto insieme alla madre e alla sorella quando le forze dell'Isis invasero Sinjar. Insieme a un folto gruppo di donne è stata portata a Mosul, in Iraq, e infine è arrivata a Raqqa, in Siria, dove si svolgeva l'asta delle schiave. "Quando il padrone mi ha portata via è stata l'ultima volta che ho visto mia madre"
La giovane non sapeva che il suo calvario era appena iniziato. Portata nella casa del combattente ceceno che l'ha comprata, ogni giorno veniva violentata, o dal suo padrone o dalle sue guardie del corpo. "Ogni mattina ci facevano spogliare e ci mettevano in fila, poi il padrone arrivava, ci annusava e decideva quale di noi violentare. Le altre (ragazze) finivano nelle grinfie delle guardie del corpo. Loro (le guardie del corpo) erano molto più violenti del capo, ci frustavano e ci costringevano a recitare il Corano durante gli stupri. Una volta mi sono rifiutata e sono stata scottata con l'acqua bollente"
Oggi la piccola yazidi è lontana dai miliziani che le hanno rovinato la vita. "Ogni giorno era come scegliere tra la morte e la morte. Volevo solo uccidermi, ma non potevo"
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